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Uno degli ambiti che provocano le discussioni più accese tra i diversi proprietari che popolano i condomini di tutta Italia è senz’altro quello che riguarda la possibilità di parcheggiare la propria auto all’interno del cortile dell’edificio. Un aspetto che tocca da vicino quasi tutti i cittadini del nostro territorio nazionale, visto che – secondo gli ultimi dati diffusi dalle associazioni di categoria – praticamente ogni nucleo familiare della penisola possiede almeno un’autovettura.
E così, se non si possiede una propria autorimessa e se non si è provveduto all’affitto di un garage indipendente, il tema di dove posteggiare la macchina una volta rientrati a casa, rischia di diventare un elemento di conflitto tra i titolari delle unità immobiliari presenti nella palazzina. Ma vediamo cosa dice la normativa in materia.
Chi può accedere al cortile condominiale per parcheggiare l’auto?
Secondo la legge, il cortile condominiale rientra a pieno titolo tra le cosiddette aree comuni dell’immobile, ossia quelle che devono rimanere a completa disposizione (in ogni momento) dei proprietari e degli inquilini presenti all’interno del fabbricato. Questa prima precisazione permette di escludere qualsiasi soggetto estraneo tra i beneficiari degli spazi interni.
In aggiunta, qualora venga ritenuto necessario, è facoltà dei condòmini quella di richiedere all’amministratore la possibilità di inserire un ostacolo fisico (rappresentato da una sbarra, un cancello, un’inferriata o una siepe) per vietare l’accesso a qualsiasi mezzo estraneo all’edificio. Per farlo, basta una semplice votazione in sede di assemblea comune (serve la maggioranza dei presenti, che devono anche rappresentare almeno un terzo dei millesimi del fabbricato).
Come si può vietare la circolazione delle auto nel cortile del condominio?
Oltre a quanto detto finora, spesso capita che una parte dei condòmini preferisca evitare la circolazione di qualsiasi mezzo all’interno del cortile comune (specialmente nelle città e nei centri abitati più colpiti dalla piaga dello smog). Anche in questo caso, a fare la differenza è la volontà dei proprietari, che devono palesare questa volontà davanti all’amministratore.
Come nella situazione precedente, per imporre lo stop alla presenza di automobili e vetture negli spazi condivisi è necessario che si esprima in questo senso la maggioranza dei partecipanti all’assemblea (parliamo sempre del 50% + 1 dei presenti), con la necessità di rappresentare almeno il 33% dei millesimi totali.