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In un’epoca in cui la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale sono al centro dell’attenzione, una pratica eco-sostenibile sta guadagnando sempre più importanza nelle abitazioni di tutto il mondo: il riutilizzo delle acque grigie domestiche.
Le acque grigie, che includono quelle provenienti da docce, lavandini e lavatrici, possono rappresentare una preziosa risorsa, se utilizzate in modo oculato. In questo articolo, esploreremo i vantaggi del riutilizzo delle acque grigie e i passi necessari per implementare sistemi di trattamento nella tua abitazione, il tutto all’interno di un contesto che promuove un ambiente sano e rispettoso della natura.
Cosa si intende per acqua grigia?
Nella quotidianità domestica, è inevitabile generare una varietà di rifiuti, tra cui i deflussi provenienti da lavandini, lavatrici, lavastoviglie e wc. Questi deflussi sono comunemente classificati in tre categorie: acque bianche, acque grigie e acque nere. Che differenza c’è tra acque bianche, grigie e nere?
Le acque nere derivano direttamente dai rifiuti provenienti dai sanitari, compresi wc, vasche da bagno e docce. Queste acque sono cariche di sostanze quali detergenti, oli, sgrassanti e detersivi utilizzati in cucina, contribuendo così a un notevole carico inquinante.
Le acque bianche, invece, sono tipicamente associate a utilizzi come il raffreddamento degli impianti industriali, la pulizia delle aree esterne o la raccolta delle acque piovane, e vengono suddivise in base al loro contenuto di sostanze pericolose.
Ma cosa sono le acque grigie? Le acque grigie rappresentano un’altra categoria importante, derivante dalle attività di cucina, sia domestiche che professionali, e dal processo di lavaggio, come quello delle lavanderie. Queste contengono elevate concentrazioni di sostanze grasse, detergenti e sbiancanti altamente inquinanti, spesso utilizzati nelle pratiche di pulizia che prevedono prodotti aggressivi. In termini di potenziale inquinamento, le acque grigie sono tra le più pericolose, e gran parte di questa contaminazione è il risultato delle attività industriali che fanno uso massiccio di tali sostanze.
Le normative sulla raccolta delle acque grigie
La depurazione e raccolta delle acque grigie sono dunque cruciali per ridurre i consumi di acqua potabile. Dopo un adeguato processo di riciclo, infatti, le acque grigie possono essere riutilizzate in varie applicazioni, come il risciacquo dei sanitari, le attività di pulizia all’interno dell’edificio, l’approvvigionamento di reti antincendio e persino l’irrigazione delle piante, grazie a un sistema automatico di reintegro nella rete di distribuzione delle acque. Tuttavia, è necessario attenersi a normative specifiche in materia.
La normativa sul recupero delle acque grigie può variare considerevolmente in base alla regione, ma in molte nazioni esistono regolamenti che stabiliscono standard per il trattamento e l’impiego di queste acque.
A livello europeo, l’Unione Europea ha introdotto recentemente un nuovo regolamento, noto come (UE) 2020/741, entrato in vigore il 26 giugno 2023. Questo regolamento impone requisiti minimi per l’impiego delle acque recuperate, rappresentando un passo significativo verso la promozione di pratiche sostenibili nel settore idrico.
In questo contesto, l’Italia si distingue tra i 27 Stati membri dell’Unione europea che già da tempo hanno adottato il riutilizzo delle acque reflue trattate. Nel corso degli anni, l’Italia ha sviluppato ed implementato metodologie adeguate per garantire che questo processo sia condotto nel rispetto della salute pubblica e dell’ambiente. È fondamentale, infatti, progettare il riutilizzo delle acque grigie in modo da garantire un adeguato trattamento, rispettando i limiti imposti dal DM 185/2003.
Questo aspetto è cruciale per assicurare che le acque siano sicure e adeguate per l’uso previsto. Inoltre, è essenziale prevedere un sistema di adduzione separata rispetto alla rete di distribuzione dell’acqua potabile tradizionale per i vari servizi che possono utilizzare acqua di qualità inferiore.
Acque grigie: sistemi di trattamento possibili
Esistono diverse opzioni di trattamento per le acque grigie, ciascuna con le sue caratteristiche specifiche:
Sistemi di fitodepurazione
I sistemi di fitodepurazione sono idonei per il trattamento delle acque grigie al fine del riutilizzo, assicurando notevoli riduzioni del carico organico, della carica batterica e dei solidi sospesi. Questi sistemi richiedono un idoneo pre-trattamento con griglie per separare i solidi grossolani e dispositivi degrassatori/disoleatori. Inoltre, è essenziale l’uso di membrane sintetiche per garantire l’impermeabilizzazione e impedire l’infiltrazione di acque non trattate nel sottosuolo.
Si utilizzano piante del tipo “macrofite radicate emergenti“, con la profondità delle vasche adatta alla lunghezza delle radici delle piante. Il mezzo di riempimento è costituito da ghiaia di granulometria medio-fine, evitando terreno vegetale, torba o materiali a bassa conducibilità idraulica. Il sistema di alimentazione e uscita assicura la distribuzione uniforme del refluo sulla superficie trasversale, prevenendo cortocircuiti idraulici e mantenendo il refluo sotto la superficie del letto.
MBR (Membrane Bio-Reactor)
I MBR (Membrane Bio-Reactor) sono sistemi compatti noti per l’efficacia nel trattamento delle acque grigie finalizzate al riutilizzo. Questi impianti comprendono tre fasi: sedimentazione primaria e grigliatura grossolana in un primo serbatoio, depurazione vera e propria con reattori a membrana in un secondo serbatoio e raccolta del filtrato in una terza camera. Le membrane consentono una depurazione avanzata tramite ultrafiltrazione, impedendo il passaggio di sostanze e microrganismi di dimensioni maggiori.
SBR (Sequencing Batch Reactor)
Gli SBR (Sequencing Batch Reactor) sono anch’essi soluzioni tecnologiche compatte per il trattamento delle acque grigie. Questi reattori a fanghi attivi combinano ossidazione e sedimentazione nella stessa camera, seguendo cicli temporali prestabiliti controllabili da una centralina di controllo. Come negli altri casi, è necessario un adeguato pre-trattamento con griglie per i solidi grossolani e dispositivi degrassatori/disoleatori, se non già presenti nel modulo di trattamento.
Quali sono i vantaggi del recupero delle acque grigie?
Il riutilizzo delle acque grigie determina numerosi vantaggi significativi che impattano positivamente sia sulle risorse idriche che sull’efficienza idrica in generale.
In primo luogo, questa pratica contribuisce notevolmente alla riduzione dei consumi di acqua, poiché le acque grigie vengono utilizzate due volte, prima e dopo la depurazione, rappresentando un sostanziale ciclo di riciclaggio. Questo comporta notevoli risparmi idrici per famiglie, strutture ricettive, scuole, uffici e molti altri contesti.
Inoltre, il riutilizzo delle acque grigie consente l’irrigazione di piante e giardini, promuovendo la trasformazione delle particelle di cibo ancora presenti in sostanze nutrienti, contribuendo così alla fertilità del suolo. In aggiunta, queste acque possono essere sfruttate per servizi igienici e operazioni di pulizia, come il risciacquo delle cassette dei WC e il lavaggio di piazzali, riducendo ulteriormente il consumo di acqua potabile.
Nel complesso, il riutilizzo delle acque grigie rappresenta un significativo passo avanti verso una gestione più sostenibile delle risorse idriche, basata sul principio di valorizzare le risorse meno nobili e utilizzare quelle più pure solo quando strettamente necessario.