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Piatti, tegole, tazze, vasi, soprammobili fatti di ceramica, porcellana o terracotta: dove vanno buttati? Souvenir rotti, piatti sbeccati, vasi andati in frantumi, così come tutti gli altri rifiuti domestici, vanno smaltiti correttamente seguendo le regole della raccolta differenziata.
La ceramica e la porcellana non sono rifiuti che produciamo quotidianamente perciò i dubbi che riguardano il loro corretto smaltimento sono legittimi ma occorre fare attenzione a non scambiarli per vetro: vengono infatti detti “falsi amici del vetro”! Purtroppo, sempre più spesso finiscono nei raccoglitori sbagliati, come le campane per la raccolta del vetro, compromettendo il processo di riciclo di quest’ultimo.
Facciamo chiarezza.
Differenza tra ceramica, porcellana, maiolica e terracotta
Prima di scoprire dove si buttano questi materiali, spesso confusi tra loro, facciamo chiarezza sulle loro caratteristiche e su cosa si differenziano:
- la ceramica è un materiale inorganico non metallico utilizzato fin dall’antichità per la realizzazione di suppellettili, grazie alla sua capacità di passare da una consistenza duttile allo stato naturale a una rigida dopo la cottura;
- la porcellana è un derivato della ceramica che si ottiene da miscugli di minerali come caolino, quarzo e albite;
- la maiolica è un particolare tipo di lavorazione della ceramica che prevede l’immersione del vasellame in uno smalto;
- la terracotta è un materiale che si ottiene dalla cottura di argille ricche di ferro, caratteristica che conferisce agli oggetti in terracotta il tipico colore rossiccio.
Dove buttare gli oggetti in ceramica
Per fugare subito ogni dubbio, va chiarito subito che ceramica ed affini vanno buttati nell’indifferenziato e non nel vetro.
La confusione può nascere dal fatto che la ceramica contiene effettivamente del vetro, ma, essendo composta anche da altri materiali tipo argilla, sabbia, ossidi di ferro, alluminio e quarzo, deve essere necessariamente differenziata dai rifiuti vetrosi e gettata nella frazione indifferenziata o portata nelle aree ecologiche.
La ceramica quindi si butta del bidone del secco o, nel caso si trattasse di un rifiuto ingombrante come un sanitario, tipo un lavandino o un wc, va portata all’ecocentro più vicino. Non va mai gettata insieme al vetro che, a differenza della ceramica, per essere fuso ha bisogno di una temperatura molto più bassa. Infatti, se ceramica e affini venissero esposti alla stessa temperatura di fusione del vetro, quest’ultimo si scioglierebbe mentre il coccio resterebbe solido.
Dove buttare porcellana, argilla, terracotta e altri materiali
La ceramica viene considerata un materiale non riciclabile e non differenziabile. Lo stesso discorso può essere esteso ai materiali simili ad essa, caratterizzati da composizione simile ma con differente lavorazione, come:
- la porcellana, usata per piatti, stoviglie e sanitari;
- il gres, usato per mattonelle e piastrelle;
- l’argilla;
- la terracotta, molto usata in edilizia;
- la maiolica;
- il cotto.
Tutti questi materiali, a causa della loro composizione, devono essere smaltiti nel termovalorizzatore o alla discarica, a meno che non si provi a recuperarli con metodi di riciclo creativo.
Consigli per uno smaltimento in sicurezza
Se si devono smaltire piatti di ceramica rotti, suppellettili, vasellame o piccoli oggetti in porcellana, occorre prima metterli in sicurezza e gettarli delicatamente nel cassonetto o nel sacco nero per evitare la fuoriuscita di cocci e schegge. Vale infatti la pena avvolgerli accuratamente in fogli di giornale o in sacchetti di plastica prima di eliminarli.