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Pochi giorni fa, a seguito dell’approvazione di un emendamento da parte delle Commissioni Finanze e Industria del Senato, il termine per pagare le somme dovute al fisco e quindi mettersi in regola dopo aver ricevuto la comunicazione di irregolarità è cambiato.
L’articolo in questione riguarda esclusivamente la riscossione delle somme dovute a seguito dei controlli automatici.
Essi costituiscono solamente una delle possibili tipologie di verifica che l’Agenzia delle Entrate effettua sulle dichiarazioni fiscali: servono a verificare i dati dichiarati dal contribuente e a individuare la presenza di eventuali errori nella dichiarazione o l’esistenza di ulteriori somme da versare.
Controlli del Fisco: ecco come procede l’Agenzia delle Entrate
Nel momento in cui a seguito di questi controlli automatici vengano rilevate delle irregolarità, l’Agenzia delle Entrate provvede a inviare al contribuente una comunicazione di irregolarità.
Talvolta, essa procede con ulteriori azioni e provvede all’iscrizione a ruolo, che consiste nell’inserimento di un contribuente nell’elenco dei debitori formato dall’ente creditore – Agenzia delle Entrate stessa, INPS, Comuni – per il pagamento di tributi o altre entrate, come sanzioni e interessi.
In tal caso, l’ente creditore incarica l’agente della riscossione di richiedere al contribuente il pagamento delle somme dovute attraverso l’invio di una cartella di pagamento o, in fase di riscossione volontaria, di un avviso di pagamento.
Quali sono i termini per il pagamento delle somme dovute?
Può avvenire che l’iscrizione a ruolo non venga eseguita in tutto o in parte e ciò si verifica qualora il contribuente provveda a pagare le somme dovute entro un determinato periodo di tempo dalla prima comunicazione dell’Agenzia o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito.
Finora c’erano 30 giorni di tempo e, in questo caso, la sanzione veniva anche ridotta a un terzo di quella ordinaria, ossia al 10% invece del 30%.
Cosa prevede l’emendamento
Il testo dell’emendamento appena approvato stabilisce che “per il periodo compreso tra l’entrata in vigore della Legge di conversione del DL 21/2022 Taglia-Prezzi e il 31 agosto 2022, il termine di cui all’articolo 2, comma 2, del Decreto Legislativo 462/1997, è stabilito in 60 giorni“.
In sostanza, il termine a disposizione per il pagamento delle somme raddoppia passando da 30 a 60 giorni.
Ma la norma verrà applicata solo per un limitato periodo di tempo, ossia quello compreso tra l’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Legge 21/2022 e il 31 agosto 2022.
Attualmente, la legge di conversione è ancora al vaglio del Parlamento ma, se tutto venisse confermato, i contribuenti avranno il doppio del tempo per mettersi in regola durante il periodo estivo.
Poi, a partire dal primo settembre, i termini torneranno quelli di prima.