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L’immobiliare commerciale, a livello di investimenti da parte di fondi e istituzionali, è piuttosto scomparso dai radar nel nostro Paese.
Il volume delle compravendite relative a questi asset, nel 2022, è sceso sotto il miliardo di euro, più che dimezzato dai valori di cinque anni fa.
Le grandi costruzioni di nuovi centri commerciali si contano sulle dita di una mano. Si tratta ad esempio di MIND e Merlata Bloom a Milano, To Dream a Torino, Maximall Pompei in Campania.
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Ma ci sono anche tanti progetti presentati con tanto di rendering, numeri e proiezioni, finiti per sempre nel cassetto. Come ad esempio il Westfield di Segrate, sempre nel milanese, o il “Caselle Open mall” alle porte dell’aeroporto di Torino.
Inoltre, come segnala un recente report di CBRE, i centri commerciali di vecchia concezione, posizionati in periferia, vanno sempre meno e le proprietà farebbero a gara per disfarsene.
Ma c’è troppa distanza tra prezzo richiesto e offerte ricevute. C’è una particolare categoria, però, che al contrario mostra vivacità ed è l’outlet.
Da Scalo a Fidenza, si muovono i big
Caratterizzati dalle offerte promozionali, catturano i clienti desiderosi di risparmiare. In vista della ripresa robusta del turismo a lungo raggio, gli outlet aspettano il ritorno di asiatici, americani, inglesi (non ancora i russi), che acquistano pacchetti turistici con inclusa “gita all’outlet”.
E poi, in vista della bella stagione, si fanno preferire rispetto al centro commerciale “chiuso”, dal momento che sono costruiti come cittadelle con tanto spazio all’esterno, a parte quando si entra in negozio. Ecco quindi che molti operatori hanno messo in campo diversi investimenti per ampliare queste aree di vendita.
Scalo Milano, dopo aver concluso il 2022 in positivo (3,4 milioni di visitatori, +25% rispetto al 2021) ha annunciato un piano di investimenti da 40 milioni di euro, che alla fine comporterà un aumento delle superfici (e anche degli addetti) compreso fra il 20% e il 25%.
È prevista la realizzazione di una struttura su tre piani in cui troveranno posto 32 nuove unità, di cui 27 negozi e 5 ristoranti, che sarà collegata da una passerella al nuovo parcheggio.
Il parcheggio multipiano, da 700 posti, è già stato ultimato. E dal momento che, ormai, tutti i principali progetti sono all’insegna del “mixed use”, fa parte del crono programma la creazione di un’area da 1.300 mq destinata a diventare un co-working per professionisti e piccole aziende, specialmente per le start up focalizzate sul commercio.
Dopo un tira e molla con l’amministrazione locale, è arrivato finalmente l’ok in Consiglio comunale al futuro ampliamento anche di Fidenza Village, in provincia di Parma, uno dei primi e più frequentati outlet italiani.
I tempi non sono ancora prestabiliti, ma sono in arrivo altri 8.000 mq circa di spazi commerciali, più un parcheggio. Una superficie che fa crescere di circa un terzo l’area di vendita, che oggi ammonta a circa 25.000 metri quadrati.
Cartello “lavori in corso” anche negli outlet di Promos group, che ha lanciato un progetto triennale di rinnovamento a valere sugli anni 2022-2024. Al Città Sant’Angelo outlet village di Pescara sono in arrivo una trentina di punti vendita in più, dei quali 6 o 7 di ristorazione, che vanno ad aumentare del 25% circa l’offerta di negozi e di spazi precedente.
Anche a Le Vele di Desenzano del Garda (Bs), in arrivo circa 2.500 mq aggiuntivi, più una nuova area ristorazione. Al via anche la realizzazione di una ‘Premium plaza’ di 6.000 mq, con l’arrivo di 20 nuovi marchi, a Valmontone (Roma).
Lavori che premiano anche il Centro-Sud
Cantieri in movimento anche negli outlet di Arcus Real Estate, sull’asse Torino-Roma-Sicilia (l’outlet si trova tra Enna e Catania).
Proprio il Sicilia Outlet village, inaugurato nel 2010, è quello più vicino a tagliare il traguardo. Entro fine 2023 verrà inaugurata del tutto la “fase 3” della progettazione, che prevede di aggiungere circa 6.000mq e 35 nuovi negozi a quelli esistenti (30.000 mq e 140 unità).
Torino Outlet Village ha aperto nel 2017. L’obiettivo per il 2023 è iniziare lavori che dovrebbero portare addirittura al raddoppio, per arrivare a 150 marchi presenti.
A Roma, invece, l’outlet in questione è il vecchio Soratte Outlet, a Sant’Oreste, da poco riaperto e rinnovato con la denominazione di Roma Village. I lavori di ammodernamento e ampliamento partono quest’anno e dovrebbero portare a una dotazione iniziale di 90 negozi, per poi a salire fino a circa 140 in una seconda fase.
McArthurGlen, invece, ha chiuso da poco alcuni cantieri, terminati nonostante il Covid. La società britannica è la pioniera del settore, avendo portato nel nostro Paese, nel 2000, il primo outlet moderno a Serravalle (Alessandria). Oggi ne possiede cinque. Del più recente, La Reggia a Marcianise (Caserta), è stata concluso da poco l’ampliamento con 25 nuovi negozi e un parcheggio, con un investimento da 30 milioni.
di Adriano Lovera