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Dopo l’estate del 2023 è prevista l’apertura del nuovo polo tecnologico universitario di Carpi, in Emilia Romagna. Lo hanno annunciato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Corrado Faglioni, insieme al rettore dell’Ateneo Carlo Adolfo Porro e al sindaco della città emiliana Alberto Bellelli. Sono i tre enti che hanno firmato e approvato la convenzione per dar via al progetto.
Il polo prevede un investimento patrimoniale, da parte della Fondazione, di 12 milioni e mezzo per la sede universitaria, insieme a un impegno di 6 milioni, sempre della Fondazione, erogati in 12 annualità da 500mila euro a sostegno dell’attività didattica.
Il progetto è stato curato dal Gruppo Lombardini22 e voluto da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Comune di Carpi. L’obiettivo è la promozione dell’innovazione, il suo sviluppo e la valorizzazione delle competenze sul territorio.
A lezione tra ulivi del Mediterraneo e aceri del Giappone
L’edificio, concepito dallo studio di Lombardini22 per essere essenziale e sobrio, occupa una superfice complessiva di circa 5mila mq. Ospiterà la nuova sede distaccata dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia. L’area didattica si dispone su 4 aule da 150 posti e 3 più piccole con capienza 50. A impreziosire la struttura ci saranno tre patii: uno ricco di vegetazione mediterranea e arbusti, l’altro per attività espositive e congressuali all’aperto, il terzo ospiterà aree studio all’aperto con richiami ai tipici giardini giapponesi con aceri.
Il tessuto economico del territorio
Il dato interessante è che qui avranno sede start-up e spin-off accademici; sarà luogo di incontro tra mondo universitario e attività di ricerca e sviluppo. Ma anche un legame con il tessuto economico del territorio, infatti saranno incentivate attività per la formazione di livello intermedio e per quello di base rivolto a sostenere lo sviluppo delle aziende territoriali.
Una “fuga di cervelli” al contrario
La sede decentrata dell’Università di Modena e Reggio sorgerà a est della linea ferroviaria, all’altezza della stazione di Carpi, area dove Rfi ha già iniziato i lavori di collegamento con il vicino centro storico. Lezioni ed esami del corso, provvisoriamente denominato ‘Engineering for Industrial Sustainability’ (LM-33), saranno in lingua inglese, anche per attirare studenti stranieri. Una “fuga di cervelli” per una volta al contrario: non più italiani che vanno a studiare all’estero, ma anche stranieri che scelgono di studiare in Italia.