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La notizia era nell’aria da tempo. La conferma ufficiale è arrivata nel primo pomeriggio del 14 settembre, al termine della nuova riunione del board: la Bce ha alzato nuovamente i tassi al 4,5%, raggiungendo così i massimi nella sua storia con un aumento di 25 punti base. Si tratta del decimo rialzo consecutivo, che si accompagna a una ulteriore revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2023-2025.
La Bce alza i tassi: cosa cambierà
Con questo nuovo rialzo la Bce ha portato:
- al 4% il tasso sui depositi presso la Banca centrale;
- al 4,5% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali;
- al 4,75% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale.
Il motivo del nuovo rialzo: inflazione e stime sulla crescita
A spingere la Bce verso un ulteriore rialzo sono state le più recenti proiezioni sull’andamento dell’inflazione. Se, infatti, a giugno le proiezioni parlavano di un’inflazione del 5,4% nel 2023 e del 3% nel 2024, ad oggi le stime più aggiornate si attestano al 5,6% nel 2023 e al 3,2% nel 2024. Più ottimismo per il 2025, per cui la Bce prevede un’inflazione del 2,1%, in linea con l’obiettivo del 2,2% indicato a giugno.
A preoccupare la Banca centrale europea sono anche le stime sulla crescita, passate dallo 0,9% per il 2023, 1,5% per il 2024 e 1,6% per il 2025 di giugno a, rispettivamente, 0,7%, 1,0% e 1,5% di oggi.
Il comunicato della Bce
“L’aumento odierno dei tassi di interesse riflette la valutazione del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari disponibili, delle dinamiche sottostanti dell’inflazione e della forza della trasmissione della politica monetaria“, si legge nel comunicato diffuso dal Consiglio direttivo della Bce al termine dell’incontro.
“Il Consiglio direttivo – continua la nota – ritiene che i tassi di interesse hanno raggiunto un livello che, mantenuto per una durata sufficientemente lunga, darà un notevole contributo a un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo“.
Cosa succederà adesso
Dobbiamo aspettarci nuovi rialzi o la stretta di Christine Lagarde può dirsi conclusa? Sebbene il comunicato ufficiale parli di un livello che deve essere “mantenuto per una durata sufficientemente lunga” per combattere l’inflazione, l’ipotesi di ulteriori rialzi in futuro non è del tutto esclusa. La stessa nota del board sottolinea infatti che il Consiglio “continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della stretta. In particolare le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione“.