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Quattro anni fa ci lasciava Fabrizio Frizzi, conduttore radiofonico, televisivo e attore di teatro italiano. Voce ferma e rassicurante di Woody Allen e altri personaggi doppiati in film e cartoni animati. La sua carriera su RaiUno cominciava con “Europa Europa”, il programma di intrattenimento di genere varietà che nel 1988 preparava gli italiani piuttosto entusiasti per l’ingresso imminente del nostro Paese nella casa comune della nuova Unione Europea e al nuovo atteso benessere. Il Trattato di Maastricht sarà firmato nel 1992 e aprirà le porte all’immissione della moneta unica europea.
Casa Frizzi: un tetto accogliente per famiglie bisognose
Di lui sappiamo che è stato un grande filantropo, non facendo mai mancare l’appoggio alle associazioni senza scopo di lucro tenendosi ben lontano dai riflettori. A Milano a breve sorgerà una casa di accoglienza dedicata alle famiglie dei bambini ricoverati in ospedale. Il sindaco Giuseppe Sala ha posato la prima pietra con la benedizione dell’arcivescovo milanese monsignor Mario Delpini. L’iniziativa nasce da un’idea dell’Unitalsi che intitolerà il nuovo spazio milanese al conduttore romano, che è stato testimonial e sostenitore dell’associazione vicina ai malati.
Casa Frizzi sarà edificata nel vecchio oratorio accanto al Santuario di Madonna delle Grazie, in zona Ortica. Una struttura composta da 6 appartamenti pronti ad ospitare le famiglie dei bambini in cura presso gli ospedali milanesi.
Il “Progetto dei piccoli” di Unitalsi
“Assistere un figlio malato non è facile per qualsiasi famiglia – ha dichiarato Sala durante la cerimonia -. Doverlo fare a chilometri di distanza dalla propria abitazione può essere davvero insostenibile, anche sul fronte economico. Per dare sollievo e speranza alle mamme e ai papà che vivono la sofferenza e la preoccupazione di un bambino gravemente malato e ricoverato in uno degli ospedali della nostra città nasce la Casa di accoglienza Fabrizio Frizzi”.
Con il “Progetto dei piccoli” di Unitalsi “sei famiglie – ha spiegato Sala – potranno soggiornare gratuitamente a Milano, così mamme e papà potranno stare accanto ai loro piccoli nel corso della degenza”.
Ci sono donne e uomini che mattone dopo mattone, cercando di rendere questo posto migliore. In silenzio, anche quando non ci sono più, la loro memoria resta, anche tra le pareti di una casa.