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Fare l’amministratore di condominio è un impegno non da poco, un lavoro che può essere anche molto stressante e gravoso. Immaginate la quantità di lamentele e di impicci che ogni giorno arrivano sul tavolo di un amministratore condominiale, soprattutto se si trova a gestire uno stabile molto grande.
Bisogna anche ricordare che questa professione richiede una buona dose di esperienza e di conoscenza delle normative e del fisco, perché le responsabilità sono tante e non si può svolgere senza avere le giuste preparazioni.
É, dunque, un lavoro di responsabilità che deve essere retribuito adeguatamente.
Quanto guadagna un amministratore di condominio
Non esiste un vero e proprio tariffario ufficiale che definisca, senza dubbi, il compenso della figura di amministratore di condominio. Ne consegue che ogni amministratore potrà richiedere la cifra che gli sembra più idonea allo svolgimento del suo operato.
Il compenso di certo varierà al variare:
- delle responsabilità che si acquisiscono;
- della grandezza dello stabile;
- della necessità di affrontare l’impegno con un pool dedicato di persone.
Nel proporsi come gestore dello stabile, l’amministratore elaborerà un preventivo in cui richiede il suo compenso.
I condomini possono accettare o rifiutare la proposta di collaborazione.
Chi decide il compenso dell’amministratore di condominio
Il professionista o lo studio tecnico che si occuperà di amministrare uno stabile viene eletto durante un’assemblea del condominio.
L’amministratore porterà il proprio preventivo in cui elenca tutte le spese ipotizzate per il suo operato.
In genere, il preventivo si compone di onorario fisso e di una serie di spese variabili. Il compenso è di solito proporzionato al numero delle unità che sono presenti all’interno del palazzo da amministrare.
Durante l’assemblea, i condomini voteranno per eleggere il nuovo amministratore, accettando di conseguenza anche il suo preventivo.
Giuridicamente, si può dire che accettare la candidatura di un amministratore è come sottoscrivere un contratto tra le parti. Il rapporto tra amministratore e condominio ha una durata annuale, rinnovabile di un ulteriore anno.
Ogni anno, dunque, sarà oggetto di assemblea il rinnovo del ruolo che può durare per anni.
Compenso dell’amministratore di condominio: cosa dice la legge
L’articolo 1129, comma 14, del Codice Civile dice che: “nel momento in cui l’amministratore di condominio accetta la nomina – o quando gli viene confermato il rinnovo – dovrà specificare analiticamente l’importo che gli è dovuto a titolo di compenso per il suo lavoro”.
In pratica, un amministratore di condominio, prima ancora di essere eletto deve essere al corrente delle spese ipotetiche del palazzo, della situazione generale in cui versa lo stabile, per produrre un preventivo il più possibile veritiero e deve cercare di rispettare la stima delle spese presentate prima della sua nomina.
Resta il fatto che durante l’anno di incarico molte cose possono cambiare, ipotizziamo ad esempio il caso in cui il palazzo decida di iniziare degli importanti lavori in Superbonus.
L’impegno del professionista cambia totalmente e ci vorrà un adeguamento al preventivo iniziale.
Preventivo dell’amministratore di condominio
Il preventivo dell’amministratore di condominio presentato in assemblea includerà:
- una quota fissa, che costituisce a tutti gli effetti il compenso per il suo ruolo ordinario;
- una quota variabile, che verrà addebitata nel caso in cui dovessero essere eseguiti dei lavori straordinari;
- il rimborso spese (postali, cancelleria…).
Generalmente, gli amministratori di condominio provvedono ad inviare il preventivo nel momento in cui si candidano a gestire un edificio. In questo modo, i proprietari risultano essere informati delle spese, ancor prima della votazione in assemblea.
Un amministratore condominiale può eludere il fisco?
Ovviamente no. Anche l’amministratore di condominio come tutti dovrà dichiarare al fisco i propri compensi. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18100 del 6 giugno 2022, ha deciso che un amministratore di condominio che non dovesse dichiarare i propri redditi al fisco, potrà essere scoperto esaminando i verbali assembleari.
In pratica, l’eventuale accertamento fiscale su tale categoria di professionisti si esegue facilmente, visionando i verbali di assemblea del condominio.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.