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Nonostante recenti dichiarazioni del Premier Mario Draghi, che ha gelato le attese di ulteriori proroghe sul Superbonus, i nuovi dati aggiornati pubblicati dall’Enea sull’utilizzo degli incentivi del 110% per la ristrutturazione delle abitazioni, confermano l’appeal della agevolazione.
Il nuovo report conferma quando già delineato nei due mesi precedenti, aprile e marzo, confermando una tendenza di spesa conforme rispetto a quello degli ultimi tempi: circa tre miliardi al mese il costo del 110%.
Il contatore aggiornato di Enea segna esattamente di 3,2 miliardi, rispetto ai 2,9 miliardi contabilizzati nel mese di febbraio, e i 3,1 miliardi del mese di marzo.
Analisi dei numeri
Questi i dati aggiornati. 24.263 sono gli interventi eseguiti sui condomini per un totale di investimenti pari a 13,42 miliardi di euro e per un totale di lavori condominiali realizzati di 8,69 miliardi, il 64,8%.
Ogni condominio ha fatto un investimento medio è stato pari 553,3 mila euro.
Passando agli edifici unifamiliari, sono 81.973 le asseverazioni per un totale di investimento di 9,20 miliardi e un totale di lavori realizzati pari a 6,81 mld vale a dire il 74,1% del totale. L’investimento medio è stato di 112,3 mila euro per gli edifici unifamiliari.
Infine, per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti si contano 49.303 asseverazioni per un investimento complessivo di 4,81 miliardi, con una media di 97,5 mila euro per singola unità.
Uno sguardo alle regioni più virtuose: sempre in testa alla classifica Lombardia e Veneto:
- In Lombardia, nel solo mese di aprile sono stati ammessi a detrazione lavori per oltre 547 milioni.
- In Veneto, per oltre 293 milioni di euro.
Le turbolenze politiche sul Superbonus e il Governo ecologico di Draghi
Come anticipato, a poco meno di 24 ore dalla proroga del Superbonus per villette, contenuto nella bozza del Decreto Aiuti, il Primo Ministro Mario Draghi ha rilasciato alla stampa una dichiarazione: “il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Il ministro dell’ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Ma possiamo non essere d’accordo su tutto. Sul superbonus al 110% non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito solo un esempio: i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. E quindi, questo è il risultato”.
Pesano le incertezze normative
Alla luce della volontà del capo del Governo, il Superbonus 110% non sarà oggetto di ulteriore proroga, visto anche l’aumento dei costi di ristrutturazione che ha generato una certa sfiducia da parte dei proprietari di case e difficoltà delle aziende a trovare materie prime.
Ulteriore problematica, che aggrava questo sentimento negativo, è la questione relativa alla cessione del credito che, con le sue modifiche normative, ha solo creato confusione.
Ricordiamo l’Agenzia delle Entrate aveva quantificato un giro di truffe di circa 4,4 miliardi di euro, tanto da far mettere dal Governo un provvedimento c.d. Decreto Sostegni ter volto a bloccare cessioni multiple dei crediti fiscali incamerati dalle banche.
Una decisione che ha provocato come conseguenza la chiusura dei rubinetti di alcuni istituti di credito che è stato successivamente mitigato, consentendo fino a due ulteriori cessioni a istituti bancari.
Il successivo intervento normativo contenuto nel Decreto Aiuti, alla luce delle difficoltà prospettate, non contiene norme volte alla semplificazione della cessione del credito. Tale ulteriore previsione verrà introdotta, presumibilmente, dal Governo in un prossimo intervento normativo.
Il percorso sull’eventuale proroga del Superbonus, sembra tutto in salita.
* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.