Indice dei contenuti
In un condominio, tra le parti considerate di proprietà comune vi sono anche le cantine.
Lo scantinato del condominio fa parte delle “aree comuni del condominio” insieme alle scale, al tetto, al cortile e tutti beni che sono indivisibili e che servono all’esistenza stessa del Condominio.
Ma cosa sappiamo dello scantinato o cantina in condominio? A chi appartengono e chi ne è responsabile?
Cosa è una cantina?
Si tratta di un locale accessorio che può avere varie dimensioni, in relazione anche alle possibilità di spazio che offre lo stabile, la cui funzione è principalmente quella di deposito di oggetti.
A chi appartiene la cantina
La cantina costituisce un locale di pertinenza che quindi appartiene al proprietario dell’abitazione al cui servizio è posta. Essendo lo scantinato un locale accessorio che ha sola funzione di magazzino di cose, costituisce uno spazio di pertinenza come il box o il garage.
La cantina in qualità di locale di pertinenza di una casa non deve essere direttamente accessibile dalle stessa: per esempio, una casa posizionata al piano ottavo potrà avere la cantina nei sotterranei del palazzo.
Questo non toglie il fatto che il proprietario dell’immobile possa avere piena disponibilità della cantina a lui destinata.
Leggi anche: IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DA CANTINA AD ABITAZIONE: QUALE TITOLO ABILITATIVO È NECESSARIO?
Cosa è una cantina condominiale
Una cantina si definisce condominiale, se il locale è di utilizzo a tutti i condòmini. Si tratta di scantinati che non sono annessi ad alcuna proprietà immobiliare e, dunque, restano di proprietà dell’intero stabile che ne userà lo spazio per scopi comuni.
Spesso, può verificarsi che nello stesso Regolamento del palazzo, redatto dal costruttore, venga destinato un vano al pianterreno ad uso comune e definito appunto cantina condominiale.
A cosa serve la cantina di uso condominiale
La cantina non di pertinenza a un solo immobile, ma di proprietà dello stabile, viene adibita a magazzino di oggetti che servono per la manutenzione dello stabile, prodotti di pulizia e macchinari di uso comune. Non può essere utilizzata come deposito per usi privati di un solo inquilino.
Come utilizzare la cantina condominiale
La cantina condominiale è un deposito, quindi al suo interno si possono conservare oggetti di vario genere, ma non possono stare persone.
In genere, nelle cantine si conservano oggetti che non servono più, vecchi mobili, scatoloni con i giochi, addobbi di natale, e poi attrezzature sportive… tutti oggetti che non soffrono eventuale eccesso di umidità.
Il condominio può inserire nel proprio Regolamento alcune limitazioni, ma è la legge stessa a stabilire cosa non si può conservare nelle cantine condominiali, ad esempio:
- Sostanze tossiche
- Prodotti infiammabili o esplosive
- Oggetti pericolosi
Cantina condominiale: si può cambiare la destinazione d’uso?
Si, è possibile cambiare la destinazione d’uso della cantina, e per esempio adibirla a ufficio per lo smart working.
Per cambiare la destinazione d’uso della cantina condominiale, bisogna presentare una richiesta al proprio Comune e ricevere anche l’autorizzazione dall’Asl, che dovrà verificare la salubrità dell’aria nei locali.
In pratica, la cantina per poter divenire agibile deve avere la giusta areazione e illuminazione. Se si ottiene il permesso, allora si potrà anche dichiarare il cambio di destinazione d’uso al catasto.
Chi paga le spese della cantina condominiale
Essendo la cantina un locale di pertinenza dell’abitazione principale, sarà il proprietario dell’immobile a pagare le spese inerenti alla cantina.
Sono incluse le spese di eventuale manutenzione straordinaria oppure le spese sostenute per riparare danni causati dalla cantina.
Se, invece, la cantina non è di pertinenza ad un solo proprietario ma è del Condominio, allora le spese di gestione ordinaria e non verranno suddivise tra tutti i condomini, in proporzione dei millesimi di proprietà posseduti.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.