Indice dei contenuti
Gli alberi e le piante del nostro ecosistema svolgono un ruolo cruciale nell’assorbire l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Tuttavia, spesso trascuriamo di considerare che le piante stesse possono essere vittime dell’inquinamento ambientale. Le sostanze chimiche nocive e il particolato sospeso nell’aria, cause dell’inquinamento, possono influenzare negativamente la salute in modo significativo, nonché creare problemi alle nostre piante. Esploriamo dunque le conseguenze dell’inquinamento sulle piante, offrendo consigli pratici su come proteggere e curare le piante in un ambiente urbano sempre più contaminato.
L’inquinamento atmosferico, un problema sempre più preoccupante
Il concetto di inquinamento atmosferico fa riferimento alla presenza nell’aria di sostanze che alterano la composizione naturale della nostra atmosfera, la quale è costituita principalmente dal 78% di azoto, dal 21% di ossigeno e dal restante 1% di argon e “gas in traccia”, che comprende anche tutte le sostanze definite “inquinanti”.
Questi inquinanti possono essere distinti in due categorie:
- primari, che sono emessi direttamente nell’atmosfera;
- secondari, che si formano in atmosfera attraverso reazioni fisico-chimiche tra inquinanti primari.
Le fonti di queste sostanze possono essere sia di origine naturale e sia di origine antropica, cioè ad opera dell’uomo. Una volta rilasciati nell’atmosfera, gli inquinanti sono soggetti a fenomeni di dispersione, trasporto e trasformazione chimica, il che comporta variazioni significative nella concentrazione di inquinanti nell’aria nel corso del tempo e nello spazio.
I principali inquinanti, tra tanti altri, sono:
- il particolato atmosferico;
- gli ossidi di azoto;
- il benzene;
- i gas ad effetto serra;
- i metalli pesanti;
- il monossido di carbonio.
Tutte queste sostanze sono altamente nocive sia per la salute delle persone sia per l’ecosistema. Negli ultimi anni il problema dell’inquinamento è sempre più allarmante, con dei livelli di inquinanti nell’atmosfera che spesso superano la soglia considerata accettabile.
LEGGI ANCHE: Quali sono le città più inquinate d’Italia?
Gli effetti dell’inquinamento sulle piante
Diversi sono gli studi che, negli ultimi anni, hanno studiato gli effetti dell’inquinamento atmosferico sull’ambiente. Uno degli ultimi è stato pubblicato sul Park Science magazine del National Park Service, U.S. Department of the Interior nel dicembre del 2023, e ha evidenziato come gli alberi delle foreste dei grandi parchi americani crescano più “deboli” nei confronti di siccità, forti venti e parassiti. I danni notati sono stati numerosi.
L’inquinamento da ozono rappresenta un problema significativo per la salute delle piante, poiché comporta una serie di effetti negativi. In primo luogo, altera il processo di essudazione radicale, che consiste nel rilascio di sostanze chimiche nel terreno da parte delle radici, provocando cambiamenti nelle comunità microbiche presenti nel suolo. Questo fenomeno può avere conseguenze sulla salute generale delle piante e sulla loro capacità di assorbire nutrienti dal terreno.
Inoltre, l’inquinamento da ozono può compromettere il valore nutritivo delle piante stesse. Questo impatta direttamente sugli erbivori che si nutrono di queste piante, influenzando il loro sviluppo e la loro salute. La variazione nella qualità nutrizionale delle piante può avere conseguenze negative sull’intero ecosistema, poiché gli erbivori rappresentano un importante anello della catena alimentare.
Infine, l’ozono atmosferico può alterare anche i pollini delle piante. Questo fenomeno potrebbe modificare la capacità attrattiva o repellente delle piante nei confronti degli insetti impollinatori, compromettendo così il successo riproduttivo delle stesse. Tale interferenza può avere conseguenze a cascata sull’intera comunità biologica dipendente dalla loro impollinazione, con possibili ripercussioni sulla biodiversità e sull’ecosistema circostante.
I contaminanti atmosferici causano danni alle cuticole delle foglie e possono inoltre avere effetti diretti sui sistemi fotosintetici, sulla longevità delle foglie e sui modelli di allocazione del carbonio all’interno delle piante.