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Quando si fa la raccolta differenziata, talvolta, si possono compiere degli errori anche perché si possono avere dei dubbi su alcuni materiali. Ad esempio, dove va la gommapiuma?
Si tratta di un materiale fonoassorbente, che non deriva affatto dalla gomma (come il termine potrebbre indicare), ma appartiene alla famiglia dei poliuretani.
Cos’è la gommapiuma
Questo materiale è il risultato di una società del consumo e dell’usa e getta, che ha visto nella plastica la soluzione pratica e adatta in ogni occasione.
La plastica, a sua volta, ha trovato numerose declinazioni, tutte derivate dal petrolio. Tra queste, sicuramente il poliuretano espanso elastico, meglio noto gommapiuma o gommaspugna, un materiale spugnoso che deriva dalla polimerizzazione di sostanze a loro volta derivate dal petrolio.
La gommapiuma oggi non è tra i materiali adatti a un mondo ecosostenibile, perlomeno gli oggetti usa e getta.
Tuttavia, esiste anche la gommapiuma naturale, che deriva direttamente dall’ambiente, dalle resine degli alberi. Ma dove andrebbe gettata?
Dove va buttata la gommapiuma
Non essendo un derivato della gomma, è apparentemente più associabile alla plastica, perciò verrebbe da conferirla nella raccolta della plastica.
In realtà, la risposta è più complessa, perché dipende dal tipo di rifiuto e dai regolamenti comunali, poiché non esiste una normativa nazionale che disciplini lo smaltimento di questa tipologia di materiale.
Quindi, prima di decidere dove conferire i rifiuti in gommapiuma, dobbiamo seguire le indicazioni del comune di appartenenza, che regolamenta la raccolta e lo smaltimento in base alle proprie esigenze e ai capitolati d’appalto stipulati con le aziende di riciclo e di raccolta e smaltimento rifiuti.
Ad ogni modo, la gommapiuma:
- non va nella plastica (essendo composta da poliuretano espanso, ha una struttura diversa dalle altre plastiche);
- va separata dalla presenza di eventuali altri materiali (tessuti, bottoni, ecc.) se si trova in oggetti più grandi, come materassi, cuscini, cuscini in memory, giocattoli. Gli altri materiali andranno conferiti a seconda dei relativi materiali;
- se, invece, si trovasse negli imballaggi per mobili ed elettrodomestici, andrebbero seguite le indicazioni in etichetta.
LEGGI ANCHE: Dove buttare:
- gli scontrini;
- i cartoni della pizza;
- i piatti di ceramica;
- i bicchieri di vetro;
- l’olio delle scatolette di tonno;
- i tovaglioli e i fazzoletti di carta.
Come leggere le etichette degli imballaggi in gommapiuma
Gli imballaggi in gommapiuma, utilizzati per contenere, trasportare e consegnare qualsiasi oggetto o materiale, devono riportare le indicazioni per il riciclo.
Dunque, cosa fare a seconda delle etichette e codici?
In presenza di un triangolo con le frecce (simbolo del riciclo) con all’interno il numero 6 come codice identificativo del materiale. In questo caso è polistirolo espanso, una tipologia di gommapiuma che può essere riciclata nei centri di raccolta o nei punti di raccolta messi a disposizione dalle aziende.
Se non c’è il triangolo con le frecce e non ci sono codici numerici, significa che va buttata nella raccolta dell’indifferenziata.
Nel caso di alcuni oggetti, bisogna accertarsi che siano in gommapiuma naturale o sintetica. Tra questi:
- spugne;
- piccoli giocattoli;
- fiori finti;
- materiali fai-da-te o artigianali.
La gommapiuma naturale, ricavata dall’albero della gomma, è più spugnosa e porosa, e può essere conferita nella raccolta dell’organico.
La gommapiuma sintetica è ricavata dal petrolio, e prodotta in modo chimico, per questo va buttata nell’indifferenziato.
Come recuperare la gommapiuma in casa
È preferibile scegliere materiali naturali, come la gommapiuma ricavata dagli alberi della gomma, del tipo Hevea brasiliensis.
Sia le gommepiume naturali sia quelle sintetiche, possono essere riutilizzate per opere di riciclo creativo o realizzare oggetti utili per la casa.
Con la gommapiuma si potrebbero realizzare:
- decorazioni per la casa;
- decorazioni per Natale;
- giocattoli artigianali;
- accessori unici.
Si può anche utilizzare come fondo per vasi di piante e fiori, in modo da drenare l’acqua in eccesso, e trattenere il calore utile alle piante durante l’inverno.
Possiamo usarla come materiale isolante per le pareti, i soffitti o i pavimenti, ideale per coibentare casa e limitare la dispersione di fresco e calore.
È ottima persino come soluzione fonoassorbente per ridurre i rumori in casa o isolare acusticamente una stanza da adibire a studio o ufficio.
In questi ultimi casi, sarà sufficiente ritagliarla e adattarla in base alle applicazioni (fissandola con colla e chiodi e rivestendola con tessuti, carta da parati o altri materiali ornamentali per la casa).