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Arrivano segnali positivi dal settore retail: nell’ultimo trimestre del 2021, questo comparto ha mostrato di essere in ripresa, con transazioni in crescita sia rispetto al 2020, sia al 2019.
A dirlo è uno studio di Re/max, società immobiliare internazionale americana che opera attraverso un sistema di franchising.
Cos’è il retail: definizione
Il termine “Retail” è utilizzato per indicare le attività collegate alla vendita di prodotti o di servizi da parte di un’azienda (detta retailer) direttamente al consumatore finale, che li acquista per consumo personale o familiare.
In italiano possiamo tradurre questo termine con “vendita al dettaglio”. Questo tipo di vendita si contrappone a quella all’ingrosso ossia quella di un produttore a un rivenditore che si occuperà poi di far arrivare il prodotto finale al singolo acquirente.
Benché spesso parlando di retail si faccia riferimento a punti vendita come supermercati, negozi di abbigliamento o di altri tipi di prodotti, con retail si intendono anche aziende e attività che forniscono servizi, come hotel, bar, ristoranti o ancora parrucchieri, negozi di estetica… Anche il commercio online rientra in questa categoria.
In testa il settore alimentare
Secondo lo studio Re/max, nel 2021 il totale degli investimenti nel retail ha toccato circa 1,3 miliardi di euro.
Il 20% di questo risultato ha interessato portafogli o asset principalmente legati al settore alimentare e GDO, ossia sia le catene della grande distribuzione e le organizzazioni di dettaglianti che si associano in varia forma come consorzi e cooperative di consumo (distribuzione organizzata).
Retail: le previsioni per il 2022
Le previsioni per l’anno in corso prefigurano un andamento ancora debole, in calo rispetto all’anno passato. Ciò nonostante l’immobiliare commerciale continuerà ad essere trainato dall’high street retail e dai centri commerciali prime ossia quelle realtà dedicate alla vendita di prodotti di alta gamma.
Digitalizzazione e nuove tecnologie
Benché il futuro guardi a una sempre maggiore digitalizzazione e all’applicazione di nuove tecnologie anche nel settore retail, attualmente in Italia non abbiamo ancora una situazione al passo con i tempi o paragonabile a quella estera.
In alcuni Paesi europei, i retailer stanno impiegando sempre più strumenti innovativi come:
- il machine learning per la gestione della variazione della domanda;
- tecnologie di self-scanning;
- soluzioni automatizzate di magazzino;
- sensori e videocamere per monitorare i comportamenti dei consumatori e casse totalmente contactless.
In Italia, invece, le prime innovazioni attivate nel settore della vendita al dettaglio non sono ancora in grado di contrastare la diffusione dell’e-commerce.
L’acquisto nei nostri negozi non ha ancora raggiunto quel carattere di “esperienza” capace di attrarre maggiormente il consumatore in negozio.
Primi esperimenti volti a valorizzare la shopping experience sono comunque in corso, così come è in crescita l’interesse per le tematiche Esg (acronimo di Environmental, Social and Governance, NdR), con una crescente attenzione alla sostenibilità sia nella progettazione dei punti vendita, sia nei processi di consegna della merce attraverso auto elettriche.