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Un fondo da 272 milioni di euro sarà destinato a progetti di rigenerazione urbana sostenibile delle 14 Città Metropolitane italiane, con una ricaduta positiva sullo sviluppo economico e imprenditoriale.
Che cos’è il fondo tematico per i Piani Urbani Integrati
Un Fondo tematico da 272 milioni di euro servirà ad attuare progetti di rigenerazione urbana sostenibile e di rivitalizzazione economica.
Esso sarà gestito dal Ministero dell’Interno e dalla BEI, la Banca europea per gli investimenti, e sarà destinato a sostenere progetti privati di varie realtà italiane.
In particolare, il fondo contribuirà ad attrarre investimenti privati e a combinarli con le risorse del PNRR e servirà ad attuare i Piani Urbani Integrati delle 14 Città Metropolitane.
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Tali progetti avranno come obiettivo quello di promuovere la rigenerazione urbana sostenibile, l’inclusione sociale, l’efficienza energetica e l’innovazione digitale.
L’operazione sarà realizzata dalla BEI attraverso due intermediari finanziari da essa selezionati: Equiter del Gruppo Intesa Sanpaolo gestirà risorse fino a 163,2 milioni di euro e Banca Finint con Sinloc S.p.A. amministrerà risorse fino a 108,8 milioni di euro.
Quali sono gli obiettivi dei progetti di rigenerazione urbana?
Questa iniziativa, che avrà quindi a disposizione risorse sia pubbliche sia private per un totale di 272 milioni di euro, sosterrà diversi progetti di riqualificazione urbana nelle Città Metropolitane, con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei residenti, di favorire la convivenza e l’inclusione, di accrescere la sostenibilità degli ambienti urbani.
Gli interventi previsti sono diversi: verranno recuperati e riconvertiti edifici o aree dismesse, verranno riqualificati e valorizzati spazi urbani, si migliorerà l’efficienza energetica di molte strutture, si promuoverà la mobilità sostenibile e lo sviluppo digitale, si punterà su sicurezza e inclusione.
Tutto questo non potrà che contribuire allo sviluppo del tessuto economico e imprenditoriale del Paese e del capitale disponibile ben il 40% sarà riservato al Mezzogiorno.
Gli intermediari finanziari, sulla base di una valutazione dei progetti, distribuiranno le risorse sotto forma di prestiti, prodotti equity o quasi-equity e potranno sostenere le esigenze di capitale circolante e i costi di investimento delle imprese.