La laguna di Venezia, con la sua rete intricata di canali e isole, è uno dei posti più visitati al mondo da milioni di turisti.
Oltre alle isole più famose, come Burano o Murano, la laguna ospita anche isole più ristrette e piccole, che costellano le acque veneziane.
Tra queste c’è l’Isola di Santo Spirito, situata tra Poveglia e San Clemente, che dà il nome al lungo canale che la costeggia. Scopriamo la sua storia particolare, dei suoi passaggi di proprietà e del suo destino.
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La storia dell’Isola di Santo Spirito
Le prime notizie documentate su Santo Spirito risalgono al 1140, quando ospitava i Canonici Regolari. Nel 1380, i monaci furono sostituiti dai Cistercensi, seguiti nel 1430 dagli Eremitani. Questi ultimi, espulsi nel 1656 da Papa Alessandro VII, lasciarono l’isola, venduta dal Senato veneziano per far fronte alle spese di guerra durante il conflitto di Candia (isola di Creta).
Con la perdita di Candia, alcuni frati Minori Osservanti chiesero asilo a Venezia, stabilendosi a Santo Spirito fino al 1806.
Durante l’era napoleonica, l’isola subì vari saccheggi e l’abbattimento di edifici storici per far posto a strutture militari. Durante la seconda guerra mondiale divenne una polveriera, rimanendo in stato di degrado fino ai giorni nostri, nonostante i tentativi di restauro avviati nel 1965.
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L’Isola di Santo Spirito oggi
Nel 2002-2003 il Demanio vendette l’Isola ad una società privata, la Poveglia srl. Dopo ben dieci anni, la Giunta approvò il piano di recupero proposto dagli imprenditori padovani della società.
Il piano prevedeva la ricostruzione degli edifici del XIX secolo, il restauro di sei strutture militari e la ristrutturazione del bunker-polveriera. Erano poi previsti degli alloggi turistici per i visitatori della laguna. Complessivamente, i lavori prevedevano una volumetria di circa 30.000 metri quadrati, per ospitare 144 abitanti.
Tuttavia, l’area è rimasta nuovamente abbandonata e l’isola versa in uno stato di degrado, apparentemente senza futuro. L’isola di Santo Spirito non è visitabile.
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Le altre isole abbandonate della laguna veneziana
Santo Spirito non è l’unica isola lasciata al suo destino. Recentemente, l’Isola di San Giacomo in Paludo è stata rilevata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ne farà un centro culturale e un centro di ricerca per le energie rinnovabili.
Prima di questa acquisizione, il territorio è rimasto abbandonato per più di 50 anni. Mentre San Giacomo in Paludo risorge con gioia, ci sono altre isole in stato di abbandono e degrado, e non sembrano esserci prospettive immediate riguardo la loro riqualificazione. Queste isole sono:
- San Giorgio in Alga;
- Madonna del Monte;
- Sant’Angelo delle Polveri.