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Il rientro del marchio statunitense di moda sportswear nello Stivale avviene, dopo due anni e mezzo, dalla chiusura dello spazio di via Matteotti in pieno centro Milano chiuso nel dicembre 2019, poco prima che scoppiasse la pandemia.
Abercrombie torna in Italia e cambia strategia. Apre in tutt’altra zona rispetto al cuore di Milano e sceglie il centro commerciale di Arese.
Il nuovo Abercrombie privilegerà lo shopping multicanale
Abercrombie & Fitch ritorna in Italia il 12 agosto, quando aprirà le porte il suo negozio all’interno del centro commerciale di Arese.
Il nuovo negozio avrà in assortimento abbigliamento da donna e da uomo; sarà incentrato sullo shopping omnichannel (per omnichannel retail si intende la pratica, sempre più frequente per le aziende, di accompagnare il cliente lungo tutto il suo percorso d’acquisto, di vendere su più canali e di offrire molteplici opzioni di consegna).
Il nuovo negozio di Abercrombie & Fitch offrirà un’ampia gamma di capi di abbigliamento per uomo e donna in un nuovissimo store concept incentrato sullo shopping omnichannel. L’azienda statunitense ha scelto il centro commerciale entro di Arese per il suo ritorno in Italia, a conferma della sua strategia di espansione globale con negozi incentrati sull’ascolto dei clienti e sulla soddisfazione delle loro esigenze.
Si legge in una nota del Gruppo
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Abercrombie & Fitch presenta per la prima volta in Europa il nuovo progetto espositivo e di vendita
Sarà anche il primo in Europa di Abercrombie & Fitch a presentare il nuovo concept “The Getaway“, la destinazione perfetta per lo shopping durante i lunghi weekend.
Siamo entusiasti di rientrare nel mercato italiano con una nuova esperienza di shopping omnichannel all’avanguardia per il marchio Abercrombie & Fitch.
Ha dichiarato Kristin Scott, presidente globale di Abercrombie & Fitch Co
La strategia del gruppo
L’obiettivo è di raggiungere un fatturato globale tra i 4,1 e i 4,3 miliardi di dollari entro il 2025.
Nel 2021, il gruppo ha fatturato 3,7 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto all’anno della pandemia e con un +2% rispetto al 2019.