Sappiamo tutti quanto il nostro Paese sia ricco di storia, arte, paesaggi e cultura sotto ogni aspetto. Saper valorizzare il nostro patrimonio è fondamentale per il suo mantenimento nel tempo e per poterne godere noi stessi e gli altri.

In quest’ottica, l’ospitalità è uno dei settori che più si sta facendo carico di restaurare realtà storiche per mantenerne il valore e utilizzarle come luoghi d’accoglienza in grado di offrire comfort e cultura.

Gli alberghi che si dedicano a creare esperienze di soggiorno di qualità sono sempre più impegnati a realizzare contenitori culturali, che siano essi: salotti letterari, cenacoli artistici o gallerie d’arte, poco importa, le parole d’ordine rimangono “autenticità e cultura”.

Il lavoro di riqualificazione di edifici storici che sta avvenendo grazie al settore dell’hotellerie d’eccellenza si sta dimostrando preziosissimo. Sono molte le strutture che, grazie al restyling sostenuto dai capitali di investitori stranieri, sfuggono al degrado e all’abbandono.


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L’esempio di Palazzo Portinari Salviati a Firenze

Lo scorso aprile, dopo quattro anni di lavori e un restauro dal valore circa 100 milioni di euro è stato finalmente inaugurato Palazzo Portinari Salviati.

Uno storico immobile con 8 secoli alle spalle, che è stato casa prima di Beatrice Portinari e, successivamente, di Cosimo I de’ Medici, Ministero di Grazia e Giustizia di una Firenze capitale d’Italia e nel vicino 1921 sede della Banca Toscana.

I lavori sono stati resi possibili dall’intervento dell’imprenditore di Taiwan Nelson Chang, ad di LDC Group e proprietario in Italia di diversi alberghi di lusso.

L’edificio vede tronare a nuova vita gli affreschi cinquecenteschi di Alessandro Allori e 13 suite monumentali che, unitamente alla cucina stellata di Vito Mollica e a una spa, si trasformano in un’esperienza culturale a cinque stelle.

Dobbiamo immaginare quanta identità della nostra città è raccolta in questo palazzo. Si tratta di un mirabile recupero di un luogo che per la prima volta viene aperto a tutti“, ha detto il sindaco di Firenze Nardella, che spiega come proprio in quest’ottica siano state pensate le visite guidate al palazzo il cui ricavato andrà a finanziare altri restauri in città.

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