Collaboratrice di Immobiliare.it
L’Italia deve aumentare la sua produzione di energia da fonti rinnovabili: non è più solo il cambiamento climatico a imporlo, ma anche la situazione geopolitica. E proprio per cercare di azzerare le forniture di gas dalla Russia, il Governo in questi giorni sta valutando nuove strategie volte a incrementare gli impianti eolici e fotovoltaici e i rigassificatori presenti nel nostro paese. Vediamo come.
Tra le novità in arrivo ci sarà la nomina di un commissario che faccia da trait d’union fra i due ministeri maggiormente coinvolti nel passaggio verso l’energia green, ovvero quello della Transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani e quello della Cultura di Dario Franceschini. È spesso quest’ultimo, infatti, che pone veti all’installazione di nuovi impianti eolici e fotovoltaici: il supercommissario dovrà svolgere la funzione di “facilitatore” e velocizzare l’iter di approvazione.
Per uscire dalla dipendenza russa è fondamentale aumentare la nostra capacità di rigassificazione, perché la maggior parte del gas che andremo a importare sarà liquefatto. Anche in questo caso, però, c’è il problema della lunga trafila burocratica da affrontare prima di ottenere l’autorizzazione a un nuovo impianto: Cingolani punta a snellirla anche con l’obiettivo di avere a disposizione entro il primo semestre del 2023 almeno una delle due navi Frsu (Floating Storage and Regasification Units) per cui la Snam è in fase di trattativa. Quanto agli impianti sul territorio, uno dei due già progettati, quello di Porto Empedocle, è messo in discussione dalla Sovrintendenza di Agrigento.