Giornalista
Il governo Draghi ha approvato il nuovo Decreto Energia, per affrontare i rincari in bolletta e alla pompa. Tra le misure urgenti, saranno “tagliate” le accise sui carburanti per 25 centesimi al litro. Per “alleggerire” le bollette delle famiglie e delle imprese italiane, il Consiglio dei Ministri ha scelto la logica del “togliere ai super ricchi per aiutare i più poveri”.
“Gran parte degli interventi – ha precisato il primo Ministro Draghi – non saranno finanziati dal bilancio pubblico ma dalle aziende del comparto energetico. Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e redistribuiamo questo denaro alle imprese e alle famiglie in difficoltà”.
L’esecutivo stima che alle famiglie e alle imprese saranno “restituiti” in totale 4,4 miliardi, finanziati appunto dai profitti di queste grandi aziende e compagnie.
Del resto, il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, nei giorni scorsi aveva dato una lettura forte rispetto agli “aumenti immotivati”, parlando di “colossale truffa”. Le denunce da parti delle associazioni di categoria e dei consumatori hanno innescato un filone di indagini da parte di ben 104 Procure d’Italia.
Oltre al taglio dell’accisa per benzina, gasolio e Gpl fino a fine aprile, più famiglie potranno ora usufruire dell’aiuto per le bollette grazie all’estensione del bonus sociale, conseguente all’innalzamento del tetto Isee che passa da 8mila e 12mila euro. Per il 2022, l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.
Il decreto legge approvato introduce anche crediti d’imposta alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW. E alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale. Il decreto prevede che le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai propri fornitori la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici relativi ai mesi di maggio 2022 e giugno 2022. Il numero massimo di rate mensili non può essere superiore a 24.
Ma, a diversi giorni di distanza dall’approvazione del decreto, i tagli sul costo dei carburanti non si vedono ancora. A ciò, si sommano le proteste di queste ore, da parte di chi vende i carburanti, che lamenta possibili perdite per la riduzione dell’accisa. Critiche anche dagli industriali per il prelievo alle compagnie energetiche, necessario per finanziare una serie di misure per ammorbidire l’impatto delle bollette.