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Dopo la contrazione nel trimestre finale del 2023, il mercato immobiliare dell’Emilia-Romagna riparte e i prezzi tornano infatti a salire soprattutto per quanto riguarda le case in vendita, a differenza delle locazioni che registrano una sostanziale stabilità. È quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale sul mercato residenziale emiliano-romagnolo elaborato da Immobiliare.it Insights.
In regione, il periodo gennaio-marzo 2024 vede il costo delle case in vendita crescere del 2,6% e i prezzi raggiungere i 2.200 euro/mq di media. Segno più anche per gli altri indicatori di mercato per quanto riguarda le compravendite: la domanda di abitazioni aumenta del 18,5% e incrementa anche l’offerta, +4,5%.
Passando agli affitti, nel trimestre i canoni crescono in misura molto lieve, +0,7%, sfiorando, in media, i 13 euro/mq, mentre domanda e offerta si comportano in maniera differente: la richiesta praticamente rimane invariata (+0,2%), a fronte di uno stock di case in locazione che si riduce del 7,6%.
La situazione nel capoluogo
Bologna resta di gran lunga il comune più caro se si guarda ai prezzi delle case in vendita, pur con una crescita inferiore, nell’ultimo trimestre, rispetto alla media regionale (+1,1%). Chi desidera vendere un immobile nel capoluogo dell’Emilia-Romagna chiede mediamente poco più di 3.400 euro/mq, vale a dire il terzo prezzo più alto tra i capoluoghi di regione italiani, alle spalle solo di Milano e Firenze. Più marcati, invece, rispetto al dato regionale, gli incrementi di domanda e offerta: tra gennaio e marzo la richiesta sale del 23,3%, con un accumulo di stock in offerta pari al 7%.
Per quanto riguarda le locazioni, Bologna non occupa il primo posto regionale a livello di canoni: se infatti per affittare nel capoluogo bisogna sborsare di media 17,7 euro/mq, con una decrescita superiore all’1% nell’ultimo trimestre, impressiona il dato della provincia di Ravenna, che vede un aumento dei prezzi pari al 13,5% e si assesta mediamente sui 18 euro/mq.
A Bologna, nel trimestre gennaio-marzo 2024, si riducono poi in maniera sostanziosa sia domanda che offerta di case in affitto: la prima si contrae del 5,5%, mentre la seconda cala quasi del 20%. Interessante notare come in provincia, invece, pur con un’offerta in calo (-9%), la domanda si muova in positivo (+10%).
Focus sugli altri territori
Guardando ai prezzi, nel primo trimestre del 2024 quasi tutti i territori emiliano-romagnoli crescono in linea con la media regionale nel mercato delle compravendite. Si registra un segno meno solo in provincia di Ravenna (-3,1%), mentre rimangono stabili i prezzi nel comune di Cesena (-0,1%). La provincia di Rimini è invece l’unica area, insieme a Bologna, a superare la soglia dei 3.000 euro/mq medi, mentre quella di Piacenza è per distacco la provincia più conveniente per acquistare un’abitazione in regione, con i suoi 1.159 euro/mq medi.
Così come per i prezzi, anche nell’ambito della domanda non si registrano grandi discostamenti rispetto al valore medio regionale del trimestre: quasi tutti i territori crescono infatti in maniera considerevole e sopra il 10%, con i riferimenti più alti nel comune di Rimini e in provincia di Ferrara, entrambi attorno al +26% nelle richieste di acquisto.
Spostando l’attenzione sull’offerta, l’andamento è invece meno uniforme rispetto a quello di domanda e prezzi nel mercato delle compravendite. A fronte della crescita media regionale, alcuni territori segnano, infatti, una contrazione nell’ultimo trimestre, su tutti la provincia di Reggio Emilia (-9,2%). Tra gli incrementi, invece, ce ne sono 3 che raggiungono la doppia cifra, ovvero i comuni di Forlì (+10,5%), Rimini (+18,3%) e Parma (+19,3%).
Nel comparto degli affitti, detto della crescita record dei canoni di Ravenna, nel trimestre performa bene anche la provincia di Ferrara (+11,8%). Calano invece in modo considerevole i costi in provincia di Rimini (-9,8%), dato più negativo tra tutti i territori dell’Emilia-Romagna. La provincia di Piacenza, già la più conveniente per comprare, rimane la zona più economica anche quando si tratta di affittare, con canoni che si aggirano sui 7 euro/mq medi.
Se ci si concentra su domanda e offerta, infine, si nota un andamento variegato tra un territorio e l’altro. Per le richieste di locazioni, nel trimestre di apertura del 2024 il comune di Ferrara cresce addirittura oltre il 65%, mentre quello di Parma fa segnare il calo più drastico (-34,6%). Proprio a Parma si verifica così un importante accumulo di stock in offerta (+38% circa), a fronte, per esempio, dei comuni di Cesena e Forlì, che mostrano un decumulo rispettivamente del 31% e del 23%.
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