Articolista giuridico
Venerdì scorso l’On. Riccardo Fraccaro (M5S), in occasione di un suo intervento al convegno della Solar Exhibition Conference a Rimini, aveva riferito che il Governo “si impegnava in maniera molto formale”a prorogare, con il decreto di aprile, la scadenza secondo cui le case unifamiliari devono aver realizzato almeno il 30% dei lavori entro giugno, per poter accedere al Superbonus fino al 31 dicembre 2022.
Altro aspetto interessante è l’approvazione di un altro emendamento che prevede la possibilità di effettuare una ulteriore (la quarta) cessione del credito fiscale dalle banche ad altri soggetti, stabilendo però, con riferimento a questa ulteriore cessione, che il cedente sia responsabile in solido per il recupero del relativo importo, in caso di eventuali frodi e abusi.
Ma secondo quanto riportato su Facebook dallo stesso Onorevole questa è “una soluzione che non funziona e che rischia di essere una presa in giro per i cittadini e le imprese che continueranno ad avere le stesse difficoltà” perché, come è prevedibile, nessuna banca vorrà assumersi la responsabilità in solido di come sarà utilizzato il credito da chi lo ha acquisito.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Erica Mazzetti e Claudia Porchietto, Deputate di Forza Italia, che affermano “Ci opponiamo fin da subito a un ulteriore vincolo sulla cessione del credito. L’ipotesi, uscita dalla discussione sul decreto energia in commissione congiunta ambiente e attività produttive, di una quarta cessione con il vincolo per le banche di essere responsabili in solido rischia di essere un ulteriore vincolo inutile e improduttivo ai bonus edilizi” .
Valutate le critiche avanzate di alcune forze politiche, si è deciso di modificare l’emendamento limitando la quarta cessione del credito fiscale acquisito dalle banche, mentre però, in una prima ipotesi, era stata prevista una responsabilità solidale del cessionario con il beneficiario originario dell’agevolazione, l’ultima versione della norma prevede esclusivamente che il quarto cessionario debba essere un correntista dell’istituto bancario cedente. Questa è l’ultima novità in tema di bonus edilizi e cessione del credito.
Quindi, alla luce della modifica dell’emendamento, il credito può essere ceduto una quarta volta solo ai soggetti bancari (e non più anche gli intermediari finanziari e assicurativi) che potrebbero effettuare un’altra cessione solo ai loro correntisti. Alla luce del cambiamento della norma, il nuovo meccanismo entrerà in vigore dal 1 maggio 2022.
Le intenzioni legislative punterebbero ad evitare la paralisi del mercato delle agevolazioni edilizie.
Quest’ultima versione legislativa, approvata dalle Commissione riunite Ambiente e Attività produttive della Camera nella seduta dell’11 aprile 2022, è stata accolta con maggior favore rispetto alle ipotesi iniziali, in quanto la misura così come prevista era poco appetibile perché in pochi avrebbero acquistato un credito assumendosene una solidale responsabilità per il caso di non spettanza.
Ma le novità non si arrestano alla sola cessione del credito. Infatti, è in arrivo anche una proroga per la comunicazione delle opzioni di cessione e sconto in fattura, ma solo per i soggetti IRES e le partite IVA che potranno effettuarla fino al 15 ottobre, mentre per i contribuenti privati rimane confermata la data del 29 aprile 2022.
Attesa, infine, anche una proroga per i lavori sulle villette unifamiliari: potrebbe essere concesso qualche mese in più per consentire a chi sta svolgendo lavori che rientrano nel superbonus al 110% di effettuare almeno il 30% di lavori per continuare a godere della maxi-detrazione per tutto il 2022.
La stessa potrebbe essere formalizzata in un decreto, che verrà emanato dopo Pasqua, ma l’accordo politico sarebbe stato già raggiunto.