Collaboratrice di Immobiliare.it
Secondo quanto emerge da un recente report di Savills, nel primo trimestre del 2022 il settore della logistica in Italia si è confermato particolarmente rilevante per gli investimenti, con circa 700 milioni di euro investiti (+139% rispetto al 2021 e +300% rispetto alla media dei primi trimestri degli ultimi cinque anni). Ecco di seguito tutti i dettagli.
Sono stati acquisiti un milione di metri quadrati relativi a 52 asset: nello specifico, più della metà riguarda soluzioni cross-dock. La maggior parte dei volumi di investimento ha coinvolto asset logistici standard con il 68%.
Verona svetta in classifica in termini di volumi investiti registrando oltre 200 milioni di euro con la chiusura di 3 operazioni; segue Milano con il 24% dei volumi trimestrali. Anche se il Nord Italia desta l’attenzione degli investitori, il report indica un crescente interesse anche per le località secondarie.
Emerge inoltre un boom di sviluppi logistici speculativi condotto dagli operatori 3PL che hanno guidato la domanda di spazi, assicurandosi il 46% dell’assorbimento del primo trimestre. Anche i corrieri, le aziende manifatturiere, la grande distribuzione e gli operatori di e-commerce, settore quest’ultimo in continua espansione, sono stati particolarmente attivi.
La tendenza che accomuna tutti gli investitori è quella di cercare degli immobili a basso consumo energetico, efficienti e orientati alla riduzione di costi. Si fa riferimento ai canoni che hanno registrato un aumento nelle principali aree geografiche. Milano e Roma confermano entrambe 58 € al metro quadrato, Verona 50 € al metro quadrato e Piacenza 48 € al metro quadrato.
Carlo Walder, Head of Industrial & Logistics di Savills ha commentato così: “Continua anche nella prima parte dell’anno il momento d’oro per il settore. Gli sviluppi immobiliari a servizio della logistica risultano oggi attrattivi come non mai, soprattutto per gli investitori stranieri. Ci attendiamo che questo interesse proseguirà durante tutto il corso dell’anno, portando a un’ulteriore compressione dei rendimenti”.