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Utenze e Bollette 22 aprile 2022

Bollette esorbitanti? Il gestore del servizio è obbligato a segnalare consumi anomali. Lo dice la Cassazione


La Cassazione difende il consumatore, che deve essere prontamente avvisato, in modo da poter scoprire la causa di eventuali problemi.
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Sofia Barbetta

Giornalista

Di questi tempi è estremamente comune trovarsi a parlare di caro bollette e confrontare con i propri conoscenti i notevoli aumenti delle cifre corrisposte per le utenze domestiche. Non sempre però un’accettazione rassegnata è l’unica soluzione possibile.

Se vi è capitato di ricevere una bolletta dell’acqua molto alta, che non credete corrisponda al vostro effettivo utilizzo, la colpa potrebbe essere del gestore del servizio.

La prima cosa da fare prima di procedere è accertarsi che non ci siano perdite delle tubature o malfunzionamenti del contatore, una volta escluse queste due ipotesi è altamente probabile che vi sia un errore di contabilizzazione da parte del fornitore del servizio idrico. E in questi casi non è l’utente a doversi fare carico delle spese, bensì il fornitore stesso.

Come comportarsi in caso di bollette errate

La prima cosa da fare è inviare un reclamo al gestore prima della data ultima per il pagamento della bolletta contestata. All’interno del reclamo il contribuente deve chiedere l’emissione delle fatture sulla base dell’autolettura del contatore, in modo da poter effettivamente dimostrare che non vi è corrispondenza fra i consumi rilevati dal contatore domestico e quelli dichiarati dal gestore.

Svolto questo passaggio, il fornitore idrico ha a disposizione un mese di tempo per rispondere o ricalcolare i consumi. In caso di mancata risposta o di riscontro inadeguato l’utente può fare ricorso al Servizio di Conciliazione presso lo Sportello del Consumatore gestito da ARERA. Se anche dopo avere presentato ricorso non si riesce a ottenere una risoluzione della faccenda, si deve procedere aprendo un contenzioso giudiziario.

Per non incorrere nell’interruzione del servizio di erogazione dell’acqua è bene che l’utente paghi la bolletta contestata: può farlo interamente e poi recupererà la cifra corrisposta in eccesso in seguito alla risoluzione del contenzioso oppure in forma ridotta, basandosi sui consumi presunti ottenuti attraverso il procedimento di autolettura del contatore di casa.

Le parole della Cassazione

Lo scorso autunno, nell’ordinanza 15 settembre 2021, n. 24904, la III Sezione Civile della Corte di Cassazione ha precisato che deve essere la società di gestione del servizio idrico a informare l’utente sulla presenza di consumi anomali. L’utente deve essere sempre prontamente informato“in modo da potersi tempestivamente attivare per evitare l’aggravarsi del danno”. O per dirla con un proverbio popolare: “uomo avvisato mezzo salvato”. L’utente dovrà poi verificare il regolare funzionamento dell’impianto e del contatore ed effettuare l’autolettura dello stesso in modo da scoprire al più presto eventuali problemi. E se anche l’utente non si premurasse di verificare il regolare funzionamento dell’impianto e del contatore, questo non solleverebbe l’azienda erogatrice del servizio dall’obbligo di segnalazione di consumi anomali, con conseguente diritto dell’utente, in caso di omissione, al risarcimento del danno.

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