Collaboratrice di Immobiliare.it
Dalla ricerca effettuata lo scorso ottobre da Intel emerge che il 49% degli italiani non sa cosa sia una smart city o ne abbia solo un’idea vaga.
Ad ogni modo, il campione degli intervistati ha dimostrato interesse al tema, elencando, senza che gli venisse chiesto, alcuni elementi che sono fondamentali nella sua percezione:
Invece, lo stesso campione, in seguito alle domande dell’intervistatore, ha affermato che gli aspetti più importanti nella smart city sono:
L’idea di una città smart è associata all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale. Tra gli altri fattori determinanti bisogna segnalare: sicurezza, efficienza energetica e mobilità intelligente.
La ricerca, affidandosi alle risposte del campione in esame, ha realizzato una sorta di classifica tra le città italiane più o meno smart. Ne è emerso che la città italiana considerata più intelligente, al momento, è Milano. Al secondo e al terzo posto si trovano Bologna e Padova, seguite da Firenze, Torino, Bari, Catania, Napoli, Genova e Roma.
Sebbene le città italiane siano ancora molto lontane da modelli metropolitani cosiddetti “smart” come Shanghai e Tokyo, nominate dal campione come punto di riferimento, su un arco temporale di 10 anni è previsto, sempre secondo l’opinione degli intervistati, un trend di crescita.
A godere i vantaggi maggiori sarebbe tutta la popolazione, con i giovani (89%) e le giovani coppie (88%) che sarebbero le componenti sociali più interessate. Da non escludere anche i miglioramenti nella vita degli anziani.
Aspetto fondamentale del modo di vivere nella smart city è lo smart working. Il campione ha affermato che questa pratica ha cambiato il proprio modo di rapportarsi con il territorio in cui vive, soprattutto in riferimento al numero di spostamenti compiuti e alla quantità di luoghi frequentati. Gli italiani si sono dimostrati, in larga misura, favorevoli alla continuazione dello smart working: il 79% ha affermato di volerlo praticare di più e l’83% del campione ha affermato che molti aspetti dello smart working vanno migliorati, soprattutto perchè la dotazione software e hardware è ancora inadeguata.