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La normativa fiscale e gli appalti pubblici stanno evolvendo, introducendo requisiti sempre più stringenti per garantire la regolarità delle imprese che partecipano a gare pubbliche. Uno di questi requisiti è il DURF, il Documento Unico di Regolarità Fiscale, introdotto con l’obiettivo di garantire il corretto versamento delle ritenute fiscali da parte delle imprese appaltatrici. Scopriamo insieme quando il DURF è obbligatorio e qual è il suo collegamento con la patente a punti.
Il DURF, Documento Unico di Regolarità Fiscale, è una certificazione fiscale emessa dall’Agenzia delle Entrate, analoga al DURC rilasciato da INPS e INAIL.
Introdotto dal 1° gennaio 2020, il DURF è un documento che le imprese devono presentare per dimostrare la regolarità fiscale nell’ambito di appalti e subappalti. Grazie a questo documento, i committenti possono verificare la corretta esecuzione dei versamenti fiscali e ridurre i rischi legati al lavoro nero.
Il DURF diventa obbligatorio quando un’impresa appaltatrice, subappaltatrice o affidataria partecipa a contratti di appalto superiori ai 200.000 euro. In questi casi, il committente deve richiedere il DURF per verificare che l’impresa stia rispettando gli obblighi fiscali, come il versamento delle ritenute sui salari dei lavoratori.
Il documento deve essere presentato ogni mese e contiene le informazioni relative ai lavoratori impiegati e ai versamenti effettuati.
Dal 1° ottobre 2024, il DURF diventa un requisito essenziale per ottenere la patente a crediti, necessaria per partecipare alle gare d’appalto.
Si tratta di uno strumento che misura la regolarità fiscale e contributiva di un’impresa. Se un’impresa non possiede il DURF o non riesce a soddisfare i requisiti per ottenerlo, non potrà richiedere la patente e sarà esclusa dalle gare per un periodo di sei mesi.
Per ottenere il DURF, un’impresa deve soddisfare alcuni requisiti fondamentali. Deve essere operativa da almeno tre anni e in regola con tutti gli obblighi dichiarativi.
Inoltre, l’impresa deve aver versato almeno il 10% dei propri ricavi sotto forma di imposte negli ultimi tre anni e non deve avere debiti fiscali superiori a 50.000 euro. Se un’impresa è costituita da meno di tre anni, non può ottenere il DURF ma può presentare altra documentazione fiscale.
La richiesta del DURF va presentata all’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello disponibile sul loro sito. L’istanza può essere inviata online, per posta o consegnata a mano presso gli uffici competenti.
Il rilascio del DURF è gratuito e avviene entro tre giorni lavorativi dalla richiesta. Il documento ha una validità di quattro mesi.
In caso di mancato possesso del DURF, il committente è tenuto a sospendere il pagamento dei corrispettivi all’impresa appaltatrice fino al 20% del valore complessivo dell’opera.
Inoltre, se il DURF non viene presentato entro i termini previsti, il committente deve segnalare l’inadempimento all’Agenzia delle Entrate, che potrà applicare ulteriori sanzioni all’impresa inadempiente.