Collaboratrice di Immobiliare.it
La ripresa delle erogazioni di credito al consumo, ha portato con sé un aumento delle frodi creditizie nel primo semestre del 2021: il dato emerge dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti d’identità realizzato da CRIF – MisterCredit.
Si tratterebbe di un danno stimato di oltre 63 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai circa 65 milioni del 2020, “ma solo perché le organizzazioni criminali si sono orientate su finanziamenti fraudolenti di importo più contenuto”.
I casi di illecito registrati, con un incremento del +8,7%, sono stati 12.197. Più di dodicimila, invece, le richieste di finanziamento con l’intenzione premeditata di non pagare il bene, così ripartite:
Per non parlare dell’aumento di frodi con importo tra i 10.000 e i 20.000 euro e al di sopra dei 20.000 euro, che rappresentano complessivamente una quota pari a circa il 20% del totale.
Sempre secondo l’Osservatorio, il trend è allarmante, tanto più se poniamo l’attenzione sui tempi medi di scoperta della frode da parte delle vittime.
Mentre il 52,5% dei casi viene scoperto entro 6 mesi, continuano a emergere casi di frode messi in atto addirittura dopo 5 anni, che rappresentano il 22% del totale (con un aumento del +31,5% rispetto al semestre 2020).
Un aiuto valido arriva dai sistemi di alert e identificazione a due fattori messi a punto dalle banche che risultano efficaci, seppur da implementare, per la rilevazione tempestiva di transazioni indebite effettuate attraverso i canali virtuali (lo sviluppo dell’e-commerce ha contribuito alla crescita dei casi, a fronte di una difficoltà maggio ad effettuare le frodi fisiche in banca).
Le vittime più colpite sono gli uomini, che rappresentano il 64,1% dei casi.
La differenza col passato, però, la fa il drastico calo dell’età media dei truffati a cui stiamo assistendo: con il 24,2% del totale, il numero maggiore di episodi è stato registrato nella fascia compresa tra i 18 e i 30 anni.
Dati significativi che indicano come, per quanto dotati di maggiore dimestichezza nell’utilizzo dei device, i giovani non prestino adeguata attenzione alla tutela dei propri dati, sottovalutando i pericoli relativi alla condivisione di informazioni personali e credenziali di accesso, diventando così facili predatori dei frodatori.
La maggior parte delle vittime si divide tra Campania (quasi 1.900 casi), Lombardia (oltre 1.500), Sicilia (c.a. 1.400) e Lazio (più di 1.300); mentre le regioni più colpite rispetto ai volumi di credito erogati sono Calabria (in vetta alla classifica), Campania e Sicilia.
La tipologia di finanziamento più comune, resta il prestito finalizzato, con il 43,1% del totale, nonostante un calo del -14,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Sono invece in aumento i casi di frode a mezzo di carte di credito (+32,2%), che rappresentano oltre un quarto del totale dei casi registrati. Il vero boom, però, si registra per i prestiti personali, con un +56,8%.
L’Osservatorio, nella classifica delle 10 categorie di beni e servizi oggetto di frode, individua al primo posto finanziamenti fraudolenti destinati all’acquisto di elettrodomestici (48,2% di casi), al secondo posto i prestiti per l’acquisto di auto-moto (più di 1.200 casi in 6 mesi) e al terzo posto acquisti di prodotti di elettronica-informatica-telefonia (con un aumento del +24,4%).
Questi dati dimostrano come, nel tempo, la curva dell’orientamento dei frodatori, abbia visto una flessione verso beni di importo più contenuto, ma per i quali risultano meno efficaci i controlli in fase di erogazione.