Collaboratrice di Immobiliare.it
Dopo la pausa forzata imposta dal Covid-19 si torna a discutere di come gestire l’enorme afflusso di turisti nelle città d’arte italiane. La prima a prendere una decisione in merito è Venezia, che nel ponte di Pasqua è stata letteralmente invasa da 400mila visitatori: troppi per un centro storico nel quale i residenti sono all’incirca un decimo. E allora ecco che il sindaco Brugnaro annuncia la decisione di creare entro l’estate una piattaforma con cui regolamentare l’ingresso nella città lagunare. Vediamo di che cosa si tratta.
Nei prossimi mesi partirà una fase di sperimentazione che prevede la nascita di una piattaforma informatica, nella quale i turisti che non scelgono di pernottare a Venezia dovranno registrarsi: in questo modo il Comune avrà sempre sotto controllo il flusso dei visitatori. Come spiega lo stesso sindaco, almeno all’inizio non sono previste sanzioni, ma al contrario incentivi per chi la utilizza, che avrà diritto a sconti sui biglietti d’ingresso ai musei, prezzi agevolati per i mezzi pubblici e precedenza nell’accesso ai luoghi di interesse. I residenti della Città metropolitana saranno ovviamente esentati, ma l’obbligo varrà per tutti gli altri veneti.
Brugnaro sostiene la sua scelta affermando che «la prenotabilità della Città è la strada giusta da intraprendere, per una gestione più equilibrata del turismo». Gli fa eco il governatore Luca Zaia, che afferma: «I turisti sono sempre ben accetti, ma su Venezia si dibatte da troppo tempo e bisogna intervenire. Non possiamo incorrere in effetti negativi per la città».
A partire dalla prossima estate via alle prenotazioni, che da gennaio 2023 diventeranno obbligatorie insieme con l’introduzione della tassa di sbarco per i turisti che vogliano visitare Venezia in giornata. Il costo del ticket varierà da 3 euro a 10 euro: la tariffa massima scatterà quando il numero di visitatori supererà i 40mila.