Giornalista
Da centrale elettrica a distretto dell’innovazione energetica e della divulgazione. È una nuova vita quella pensata per l’impianto Enel di Montalto di Castro, nel Lazio, in provincia di Viterbo. La struttura, in stato di inutilizzo, verrà trasformata e proprio negli spazi che dovevano ospitare l’impianto atomico – mai attivato – nascerà un innovativo centro culturale dedicato alla transizione energetica per raccontare l’evoluzione del settore.
“Poter raccontare passato e futuro dell’energia è particolarmente importante in un momento storico come questo, in cui la transizione energetica sta cambiando radicalmente l’intero settore, dalla produzione al trasporto fino al consumo, spingendo verso un modello più sostenibile – ha spiegato il Direttore di Enel Italia Nicola Lanzetta – farlo all’interno della centrale di Montalto di Castro ha un valore anche simbolico e arricchisce ulteriormente il programma di valorizzazione del sito, che sarà il più grande dei nostri poli energetici integrati e multifunzionali in Italia”.
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di Enel volta a sostenere un nuovo sviluppo dei siti dei propri impianti. L’idea alla base è quella di valorizzare le strutture esistenti, integrare nuovi impianti di produzione rinnovabile e sistemi di accumulo e lanciare progetti imprenditoriali in ambiti differenti, come nel caso della centrale Alessandro Volta di Montalto di Castro.
“Centro di Cultura e Conoscenza della Transizione Energetica” o più brevemente Teccc, è questo il nome scelto per il nuovo polo di 5.000 metri quadrati dedicato all’energia. All’interno del centro sarà ospitato un Museo della transizione energetica aperto al pubblico con spazi dedicati anche ad attività di formazione. Vi saranno poi circa 15.000 metri quadrati di spazi espositivi che accoglieranno installazioni d’arte ed esposizioni sempre dedicate al tema dell’energia e della transizione energetica. Lo spazio accoglierà anche una sala eventi collegata a una suggestiva terrazza panoramica. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un percorso di visita sopraelevato che permetterà al visitatore di percepire la complessità del sito, rendendo accessibili manufatti di grande valore storico e architettonico.
Oltre che a produrre cultura, il sito produrrà anche energia sostenibile. Una superficie di circa 20 ospiterà un nuovo impianto fotovoltaico della potenza di circa 10 Mw, un’altra di 6 ettari accoglierà invece sistemi di accumulo di energia per circa 245 MW. Attualmente sono in corso i vari iter autorizzativi e le demolizioni dei gruppi ad olio già dismessi.