Collaboratrice di Immobiliare.it
Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio studi di Tecnocasa, dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 il mercato immobiliare italiano è tornato a respirare, registrando un aumento dei valori che vanno dal +0,8% delle grandi città al +0,4% di hinterland e capoluoghi di provincia.
Chi lascia i centri urbani lo fa in favore di zone limitrofe con case più grandi e a prezzi più accessibili. Bene anche le località di mare dove la qualità della vita supera di gran lunga il caos delle metropoli.
Secondo lo studio condotto da Tecnocasa le città che più hanno registrato un rialzo importante già nel primo semestre del 2021 sono state Bologna (con un +2,3%) e Milano (+2,0%). Quest’ultima, in particolare, facilitata dall’opera di riqualificazione urbana in atto ormai da diverso tempo nella città meneghina e che ha dato una nuova personalità a quartieri come Nolo, l’aerea residenziale a nord di Piazzale Loreto fino ai primi anni 2000 in generale stato di degrado e oggi casa di artisti, influencer ed eclettici.
Sebbene in maniera più contenuta, anche Roma e Genova si assestano su un timido seppur positivo +0,1 e +0,3%.
A confermare le nuove abitudini degli italiani sono i tassi di crescita positivi delle richieste di abitazioni nell’hinterland(+0,4%), di certo figlie della pandemia e di come, negli ultimi due anni, sono cambiate le concezioni di lavoro e benessere. Lavoro da remoto ma anche uno stile di vita più lento e ponderato hanno dato una spinta importante all’andamento del mercato immobiliare di paesi, borghi e città periferiche. Così aumenta la domanda per abitazioni sul lago di Garda, nelle zone limitrofe a Verona (+2,2%) e nei dintorni di Milano, come Gorgonzola, Cernusco, Magenta, Sesto San Giovanni e Rho, dove c’è una scelta più ampia di case di nuova costruzione, grandi e a prezzi decisamente inferiori rispetto alla città.
Storia diversa a Roma (-0,5%), probabilmente per la scarsa rete di collegamenti tra zone confinanti con la Capitale, dove, però, si opta per l’acquisto o l’affitto di unità immobiliari in località di mare.
I capoluoghi di provincia rimangono la scelta preferita degli italiani grazie alla compresenza di caratteristiche quali la qualità della vita, l’ottima rete di servizi e prezzi immobiliari tutto sommato contenuti, nonostante una crescita del mercato dello 0,4%.
L’aumento di prezzi più evidente l’hanno registrato Vercelli e Barletta che partivano da un valore minimo molto contenuto, seguite da Trieste, Reggio Emilia, Lecce, Modena e Trento che, grazie ai servizi offerti, alle opere di riqualificazione urbana e alla presenza di poli universitari di prim’ordine sono diventate, oggi più del periodo pre-pandemia, meta preferita per chi cerca casa a metà tra il caos della metropoli e la quiete dei sobborghi.