Collaboratrice di Immobiliare.it
Secondo la testata statunitense Insider, che ha intervistato tre dei più facoltosi agenti immobiliari emirati, i primi due mesi del 2022 sono stati quelli in assoluto più proficui nella storia del mercato immobiliare di Dubai, complici la pandemia e il conflitto Russia-Ucraina che hanno spinto molti europei ad investire in proprietà immobiliari in terra saudita facendo registrare, così, 11.071 transazioni solo a gennaio e febbraio.
A parlare della situazione del mercato immobiliare di Dubai sono Thomas Fawcett della società The Property, Khadija Otmani della Driven Properties e Nate Dania di Plan B Advisory, tre agenti immobiliari di proprietà di lusso che, già dal Luglio 2020, hanno visto un boom di richieste di acquisto di appartamenti e ville nella città più avveniristica del mondo.
La domanda, ha
raccontato Otmani, ha iniziato ad aumentare esponenzialmente a seguito della
riapertura a livello internazionale di Dubai dopo la prima ondata di Covid-19.
La politica esemplare attuata dal Governo nella gestione della crisi pandemica
ha suscitato la fiducia non solo dei locali, ma soprattutto di nuovi
investitori provenienti dall’Europa e da altri paesi dell’Asia, target anomalo
per il mercato emirato che, solitamente, si è sempre interfacciato con
acquirenti dell’Arabia Saudita, del Kuwait o dell’India, dando così una spinta
da record al mondo degli affari immobiliari.
Altro fattore che ha contribuito all’ampliamento del mercato è
stato lo scoppio del conflitto Russo-Ucraino. Se prima di questo momento la
domanda russa costituiva una fetta considerevole del target investitori, dallo
scorso 24 febbraio la domanda si è ulteriormente rafforzata, nonostante le
difficoltà che i Russi stanno riscontrando nel concludere le transazioni a
seguito dell’introduzione delle sanzioni che hanno causato la caduta del rublo.
A partire dal marzo
2020 molti processi professionali, personali e di gestione hanno subìto un’importante
trasformazione digitale, e anche il mercato immobiliare non è stato da meno: lo
spiega Nate Dania, CEO di Plan B Advisory, che racconta come la maggior parte
dei suoi clienti decida di acquistare totalmente da remoto. Un investimento,
quindi, che nasce in rete e trova compimento nelle visite virtuali alle case,
nei pagamenti digitali e nella firma di contratti 100% online.
Questo vale sopratutto per l’acquisto di immobili, attici o ville
cosiddetti “fuori programma”, unità immobiliari che, di fatto, esistono solo su
carta e non sono ancora stati innalzati; una tipologia di investimento che,
secondo Fawcett, è cresciuta soprattutto per i progetti con consegna nel 2024 e
2025. Lo stesso Fawcett ha sottolineato, inoltre, come sia aumentata la
richiesta di abitazioni di metrature più grandi che prevedano spazi adatti al
lavoro da casa, pratica ormai diffusa in tutto il mondo.
Il successo del mercato immobiliare di questi primi due mesi non ha tardato a destare il sospetto del GAFI (Finanzial Action Task Force), l’organo di controllo internazionale sul riciclaggio di denaro, che ha inserito gli Emirati Arabi Uniti in una sorta di limbo delle liste dei Paesi con un alto flusso di scambi di denaro. Il Governo emirato, in ogni caso, si è detto disponibile a collaborare con il GAFI al fine di trovare una rapida soluzione al problema sollevato dall’agenzia di vigilanza.