Negli ultimi mesi, lo scenario socio-enomomico mondiale, reso complesso e particolarmente delicato a seguito dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, a cui si aggiunge, parallelamente, il progressivo esaurirsi delle risorse energetiche (e dei combustibili fossili), ha costretto tutti i Governi ad affrontare concretamente il tema dell'”energia“.
Cerchiamo di comprendere, in questo approfondimento, quali sono le dinamiche e le politiche in merito all’energia mondiale a disposizione, in che modo la stessa arriva nelle nostre case e quali sono le cause (e le conseguenze) dei rincari delle bollette.
In ultimo, una serie di link che rimandano ad articoli con consigli su come risparmiare energia in casa.
Guardando all’energia con un occhio scientifico, la definiremo come una vera e propria grandezza fisica, con la quale si misura la capacità di un sistema (di una entità) nel “compiere un lavoro“.
Dunque, si tratta di una unità di misura delle trasformazioni che il sistema analizzato può provocare su altri sistemi, a patto che avvengano delle interazioni. “Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma“, direbbe lo scienziato francese Antoine-Laurent de Lavoisier.
Numerose sono le risorse energetiche che sfruttiamo (a seguito di trasformazioni) ogni giorno nelle nostre case e nelle città in cui viviamo: il petrolio, il carbone, il gas naturale, la legna e le biomasse, i combustibili nucleari ci permettono di ottenere energia elettrica, idroelettrica, eolica, geotermica e solare, cinetica.
Da sempre, la forma di energia più discussa è quella nucleare, generata da particolari processi che riguardano gli atomi di elementi chimici (detta, per questa ragione, “atomica“).
È l’uranio l’elemento maggiormente utilizzato, perché i suoi atomi, se colpiti da un neutrone, si scindono in parti quasi equivalenti, dando il là alla reazione nucleare di fissione, in grado di produrre una grande quantità di energia, sino a più di 2.000 volte superiore a quella che si avrebbe dalla combustione della stessa quantità di petrolio.
Nel mondo, sono circa 450 le centrali nucleari in oltre 30 Paesi. Il rischio? Oltre al pericolo di incidenti, anche quello rappresentato da un eventuale non adeguato smaltimento delle scorie nucleari (ovvero, il combustibile esausto all’interno dei reattori nucleari).
Le scorie, infatti, conservano per anni la loro radioattività, con conseguenze sulla salute dell’uomo.
Energia nucleare a parte, è bene porre la lente d’analisi anche sui combustibili fossili che sono la fonte più utilizzata di energia.
Circa l’80% dell’energia che impieghiamo – dall’elettricità al calore – è prodotta dalla combustione di petrolio, di carbone e di metano.
Ragion per cui, risultano tanto delicate le vicende legate all’interruzione degli approvvigionamenti di risorse della Russia agli Stati europei.
Entriamo ora, dentro una casa: una domanda che ci si potrebbe porre è “come facciamo ad avere energia?“. La risposta è nella descrizione di un viaggio, anche abbastanza lungo, compiuto dall’energia elettrica che, dalle centrali, attraverso le linee di trasporto, raggiunge le abitazioni o le industrie, in ogni dove (o, quasi).
In Italia, si contano più di 500 mila Km di linee di rete di distribuzione, da nord a sud, in modo capillare.
Il punto di partenza di un kWh elettrico è posto davvero lontano, nelle grandi e piccole centrali (termoelettriche, nucleari, idroelettriche, eoliche, geotermiche, solari…), dove l’elettricità si ottiene da un generatore elettrico, che assorbe energia meccanica, trasformandola.
Ci sono differenti paramenti di tensione (voltaggio) e corrente (amperaggio), a seconda delle esigenze. Le centrali garantiscono la produzione di energia con tensioni variabili, tra migliaia e decine di migliaia di Volt; il trasporto dell’elettricità avviene dapprima ad alta tensione (centinaia di migliaia di Volt), poi a media tensione (decine di migliaia di Volt) e, nella fase finale, a bassa tensione (tipicamente, 380 e 220 Volt), per rendere possibile lo smistamento nelle cabine di distribuzione.
La sicurezza è uno dei criteri chiave di invio e distribuzione dell’energia. La quarta rete è quella domestica: è il contatore la porta da cui entra la corrente, giungendo agli interruttori.
E, click: la luce è accesa!
Ok, un viaggio affasciante, quello dell’energia ma, ultimamente, un po’ troppo costoso.
Già, perché la mancanza di una quantità sufficiente di combustibili (per tutta l’Europa) sta portando a un progressivo aumento dei prezzi.
Le risorse del nostro pianeta sono, infatti, esauribili, perché non si rigenerano nel breve periodo. Si esauriscono, col consumo.
È dagli anni Settanta che esperti e scienziati sono al lavoro su numerosi studi, per l’analisi delle conseguenze socio-economiche causate dall’esaurimento delle risorse fossili.
Insomma, il tanto noto (e temuto) caro bollette ha radici che affondano già nelle consapevolezze del passato. Ma, prima di parlare di questo (e dell’aspetto più politico ed economico della vicenda), è bene soffermarsi sulla possibilità di utilizzare le fonti rinnovabili.
Facciamo una panoramica.
Come funziona (e cosa è) un impianto solare fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico, grazie al quale possiamo ottenere energia da una fonte rinnovabile e inesauribile: quella solare.
Troviamo due tipologie di impianti fotovoltaici:
Altra soluzione di energia alternativa è rappresentata dai pannelli solari termici, per la produzione di acqua calda sanitaria e come utile sistema di integrazione al riscaldamento.
Cosa prevedono? L’installazione di uno o più pannelli termici, della stazione solare e del sistema di regolazione.
Meno noto ai più è l‘impianto di riscaldamento geotermico, che estrae l’energia termica del sottosuolo, per portarla all’interno di una abitazione, tramite un tubo (o sonda) che va alla profondità di circa 100/150 metri.
L’impianto raccoglie il calore, ceduto poi alla pompa di calore a cui è collegato, per la distribuzione in casa, grazie a pannelli radianti a pavimento o a parete.
Gli impianti geotermici sono di due tipi:
Ancora, da citare è l’energia da biomassa: si tratta di una energia rinnovabile e ad emissioni zero che sfrutta i prodotti organici di scarto, eliminando anche il problema del loro stoccaggio.
Un esempio? Il pellet e le stufe a pellet, dei mini-impianti di riscaldamento molto funzionali.
Passiamo, ora, all’analisi dei costi dell’energia. Il “caro bollette” è un termine utilizzato per indicare il rincaro dei prezzi in bolletta che ha caratterizzato tutto il 2022.
I prezzi dell’energia hanno iniziato a salire da gennaio 2022 e, sino a fine anno, sono previsti ulteriori rincari.
I prezzi delle bollette di luce e gas sono aumentati in proporzione all’aumento della spesa per gli oneri di sistema, per il trasporto e per la gestione del contatore.
La causa? Essendo il gas naturale ancora una delle fonti più importanti per la produzione di energia elettrica, l’Italia è influenzata direttamente dal suo prezzo di vendita sul mercato all’ingrosso.
Dopo la pandemia, sono state la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche a generare un calo delle forniture di gas dalla Russia verso l’Europa, con conseguenti costi maggiori.
La lista di suggerimenti per il risparmio energetico si fa sempre più lunga, data l’importanza di gestire l’economia domestica al meglio, evitando di restare “schiacchati” dai consumi, in questo scenario di inflazione generale.
Ecco 6 consigli pratici per risparmiare energia in casa:
Non resta, dunque, che prestare attenzione agli orari. È bene ricordare, infatti, che esistono delle fasce-orarie che incidono sui costi dell’energia, che si suddividono in: