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Il suo nome è Piazza Mercato perché da sempre qui si sviluppò il commercio cittadino.
Un tempo era però poco più che uno spiazzo irregolare esterno al perimetro urbano, chiamato Campo del moricino o muricino, perché confinante con le mura divisorie della cinta muraria cittadina.
Furono gli Angioini a renderla un polo commerciale, mentre Ferdinando IV di Borbone si preoccupò di dare alle attività presenti una degna sistemazione, commissionando all’architetto Francesco Sicuro la realizzazione di un progetto per la piazza.
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Cosa vedere a Piazza Mercato
Questa piazza storica si trova nel quartiere Pendino, vicinissima al quartiere Mercato, ed è confinante con piazza del Carmine, con la sua basilica dal bel campanile.
A dividere le due piazze Palazzo Ottieri: costruito nel 1958, frutto della speculazione edilizia laurina, fu nel tempo oggetto di numerose critiche e ritenuto un ecomostro che deturpava la zona.
Meritano invece una visita la Chiesa di Sant’Eligio Maggiore, la cui costruzione iniziata nel 1270 ne fa la più antica costruzione del periodo angioino, in origine dedicata ai santi Eligio, Dioniso e Martino.
Se osservate dall’esterno la costruzione, noterete un arco quattrocentesco che si innalza su due piani a collegare il campanile della chiesa con un edificio vicino.
L’orologio del campanile è protagonista di una leggenda: sulla sua cornice sono raffigurati una giovane vergine napoletana, Irene Malarbi, e il duca Antonello Caracciolo.
Essendosi invaghito della fanciulla, il duca fece imprigionare il padre della ragazza e in cambio della sua liberazione chiese di ottenere per sé Irene. Piegatasi in un primo momento al volere del crudele duca, la famiglia si rivolse poi a Isabella di Trastámara, figlia del re Ferdinando II d’Aragona, per chiedere giustizia.
La figlia del re obbligò prima l’uomo a sposare la ragazza per riparare il suo onore e, subito dopo, lo condannò a morte per decapitazione.
La rivolta di Masaniello
La piazza è infine particolarmente nota perché da qui il pescatore Masaniello, nel 1647, fece partire la sua rivolta contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo al popolo napoletano.
Una targa ricorda la casa dove Tommaso Aniello D’Amalfi, detto appunto Masaniello, nacque e visse.
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*I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di febbraio 2023 e sono stati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it